
Autore: Angela Carter
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Raccolta di racconti
Traduttore: Susanna Basso e Rossella Bernascone
Pagine: 278
Prezzo: 17.50
C’era una volta un alchimista che non cercava la pietra filosofale ma che nella sua fucina (pardon, nel suo “antro”) si limitava a mescolare la realtà, la storia e la fantasia per poi raccogliere i frutti dei suoi esperimenti. Credo sia nata più o meno così la raccolta di racconti “L’antro dell’Alchimista “, un libro che dentro di sé ospita una serie considerevole di lavori che coprono la produzione della nota scrittrice americana dal 1962 al ’79.
attraversando le pagine di questo importante primo volume (la produzione di racconti era talmente numerosa da richiedere la suddivisione in due volumi) si possono leggere storie diverse e vedere come cambia la scrittrice americana nel corso del tempo, come si evolve la sua scrittura e come si è arricchito il suo stile.
La Carter dimostra, in questa raccolta, di essere sicuramente una scrittrice di altissimo livello in grado di mostrare al proprio lettore l’intensità e la peculiarità della psiche umana senza pretese e con disarmante semplicità come avviene nel racconto una signora per bene e suo figlio in casa. Non solo. In uno stile che richiamava il gotico-horrorifico tipico della scrittura lovecraftiana, la Carter riesce a descrivere l’abisso della follia e dell’ossessione che finiscono per animare e possedere alcuni esseri umani (storia di un uomo che amava il suo contrabbasso).
Tra i numerosi (quanto poliedrici) prodotti narrativi che rendono questa raccolta qualcosa di interessante vi è la riscrittura di alcune favole in chiave moderna senza essere un riadattamento fedele della storia ma una rilettura erotica e provocante delle storie che si leggevano quando si era molto piccoli.
L’antro dell’alchimista, come libro, rimane un bel mistero anche per me. Uno scrigno particolare, ricco di elementi diversi e sicuramente piacevoli da leggere che offrono una gradevole novità a tutti i lettori