L’altra faccia del cammeo – Annamaria Zito

Titolo: L'altra faccia del cammeo. La fragilità dei sogni
Autore: Zito Annamaria
Casa Editrice: Leucotea
Genere: Romanzo
Pagine: 146
Prezzo: 13,90

Annamaria Zito, al debutto con il romanzo L’altra faccia del cammeo, sbalza il lettore indietro di quasi due secoli, facendogli assaporare per l’intera narrazione un’atmosfera romantica. Certamente l’ esordio con un romanzo ambientato nell’800 ci fa supporre che l’autrice abbia una conoscenza approfondita, data da studi e letture, sul periodo ma, a lettura avvenuta, siamo certi che abbia anche voluto lanciarci un messaggio molto chiaro: la condizione della donna – per certi aspetti – non è cambiata molto da allora ad oggi.

Una giovane, Isabelle, figlia unica di una famiglia benestante sta per sposarsi. I genitori le hanno organizzato un fastoso ricevimento che “doveva essere l’occasione per conseguire il consenso dell’alta borghesia.”  Purtroppo il matrimonio non si farà; la ragazza viene abbandonata proprio nel giorno che dovrebbe essere il più felice della sua vita. Ma a breve un altro evento sconvolgente cambierà per sempre lo scorrere della vita di questa famiglia.

Siamo nel 1835. I paesaggi della Normandia fanno da corona a questa storia. Dapprima il romanzo è un lungo viaggio nel nord della Francia, ma in seguito, per tutta una serie di coincidenze, Isabelle approderà in terre lontane e sconosciute. L’altra faccia del cammeo si rivela quindi la storia di una giovane donna abbandonata che, per il disonore, viene allontanata dalla sua casa; la storia di un amore spezzato e di una famiglia ferita nell’orgoglio “Il giorno della partenza era arrivato e Isabelle, ancora in camera, godeva di quegli ultimi momenti tra le sue cose. […] Le restava davvero poco tempo e guardandosi attorno si chiedeva se mai sarebbe ritornata a vivere in quella casa”(pag.33).

Le vicende che si susseguono narrando i travagli di questa donna ci portano alla memoria i classici del romanticismo di Flaubert e di Jane Austen, ma soprattutto ci fanno riflettere su certi aspetti della vita delle donne, mai mutati nel tempo: la cultura del voler salvare le apparenze. A distanza di secoli le emozioni rimangono uguali; gli intrecci familiari, gli scandali, le fughe, le ipocrisie, le mezze verità sono sempre tali. E’ una storia di donne e dell’atavica conflittualità madre-figlia. Annamaria  Zito ha saputo far rivivere atmosfere lontane nel tempo che spesso ritroviamo nella cronaca dei giorni nostri. Dunque, chiaro il messaggio dell’autrice che l’editrice Leucotea ha fatto suo in quest’opera.

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