La ricetta perfetta è nei libri enogastronomici

cab_parisI libri di cucina diventano col passare del tempo un mercato internazionale in cui la qualità è premiata. Si parla di qualità di cibo e bevande presentate nei libri, ma anche di qualità di immagini, fotografia e stampa. Solo il 20% degli acquirenti compra i libri di cucina con l’unico scopo di ricavarne ricette, il rimanente 80%, stando a Cookbook Fair 2014, li compra perché firmati da un grande cuoco o da un personaggio televisivo.

Il mercato registra un aumento del 26,8% di pubblicazione di libri enogastronomici nel nostro paese dal 2008, con 1048 titoli pubblicati nel 2013 (+32,7%).
Il 16% della manualistica, quindi,  è caratterizzato da questo settore e ha delle forti potenzialità di crescita a livello internazionale, almeno questo è quanto emerge dall’indagine a cura dell’Ufficio studi dell’ Associazione Italiana Editori  “La cucina dell’editore. Partire da un’eccellenza italiana”, che è stata presentata alla fiera Più libri più liberi.

La “ricetta perfetta”, in questo caso lo possiamo dire, è un mix tra ricettari e cuochi famosi. Non si fa più leva soltanto sui maghi della cucina, ma anche su autorevoli autori di bestseller. I cuochi autori fanno oggi schizzare le vendite per un aumento del 68.7% dal 2011 ad oggi.

“Un tempo, quando il cibo era ancora un bisogno primario, si pubblicavano poche centinaia di titoli  – ha sottolineato Giovanni Peresson, responsabile Ufficio studi AIE – Oggi, in epoca di politeismo alimentare (con la caduta delle ortodossie alimentari, con il 10% degli italiani che mangia fuori casa tutti i giorni e il 42% pranza fuori almeno 2 volte alla settimana), si assiste, e soprattutto lo si avvertirà ancor più nei prossimi anni, a una vera e propria divaricazione del prodotto editoriale: da una parte si cucina grazie alle app e alla rete che già oggi nei blog di successo hanno diverse decine di migliaia di accessi, dall’altra si cercano libri di qualità, con scatti di fotografie famosi. Alcuni editori stranieri stanno addirittura posizionando una parte della loro produzione nella tiratura limitata e nelle fasce più alte di prezzo. Sta insomma cambiando il tipo di produzione editoriale, ma al centro c’è sempre la dimensione dell’eccellenza”.

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