
Autore: Patrick Fogli
Casa Editrice: Frassinelli editore
Genere: Romanzo
Pagine: 268
Prezzo: 16 euro
I colori del bosco si trasformano immediatamente in paura e morte, in un susseguirsi di stagioni e di momenti del giorno che non danno un senso di scorrere della vita, ma piuttosto di scorrere della morte.
“Muore” è la parola con cui si apre “Io sono Alfa”, il nuovo romanzo di Patrick Fogli, capace di tenerti incollato alle pagine pur con il vuoto sempre più grande e inquietante che ti si apre nello stomaco, quasi che leggendo potessi essere tu ad aiutare a uscire dal tunnel del terrore e del terrorismo sempre più senza senso che circonda le pagine e inghiotte le vite di Francesca, medico chirurgo alla quale una bomba esplosa davanti a una scuola dilania marito e una figlia, di Paolo, il giornalista che cerca una strada che possa portare a chi c’è dietro a tanto orrore, di Gualtiero, il politico serio e sincero, che resta isolato anche per queste sue caratteristiche di onestà morale e intellettuale.
Inghiotte le loro vite, anche quando non li porta a diventare essi stessi cadaveri, perché spazza via ciò che hanno di più caro, mettendoli davanti a prove che diventa impossibile superare.
“Io sono Alfa” è un crescendo di stragi, prima nel bosco, che colpiscono gli animali, poi davanti a scuole e in luoghi pubblici, dove bombe dilaniano e spazzano via, poi colpendo singoli individui. Senza una logica, si sarebbe tentati di dire, perché è senza logica quel terrorismo che ti paralizza in casa e davanti al quale anche la casa stessa diventa insicura. Senza una logica perché alla fine ci porta a riflettere su che cosa ha veramente scatenato quell’illogicità del male, quella gratuità del male, che per chi si cela dietro la firma della prima lettera dell’alfabeto greco sembra invece proprio voler segnare un nuovo inizio. Ed è forse questo ciò che più ti annienta nel leggere le pagine di Fogli, nel loro ritmo che tiene il lettore teso come una corda di violino.
Un libro che vuoi leggere tutto d’un fiato, anche se ti fa male, anche quando a morire sono bambini, anziani, a essere distrutte famiglie che stanno semplicemente vivendo la loro vita, serena, costellata da un amore che le bombe vanno a distruggere.
Spaventa e fa crescere la rabbia, il romanzo di Fogli. Sgomenta in quell’eterno silenzio che caratterizza i movimenti, le immagini, nonostante il rumore delle esplosioni, dei tentativi di proteggere chi è esposto a tutto questo, cioè ciascun uomo o donna che si muove, anche entità sconosciuta, nel romanzo.
Morte, paura, silenzio e i colori che dal rosso e dall’arancione diventano neri, dapprima in un mare che appare e poi nella sensazione di buio che gli attentati creano.
“L’esplosione si mangia ogni rumore. Saltano il cancello, il muretto, il bidone della spazzatura è lamiera impazzita mescolata ai rifiuti, saltano le auto in sosta, la porta a vetri della scuola, il muro, i bambini, gli adulti. Il silenzio si mangia il mondo” (pagina 37): un passaggio che già in sé riassume tutto quanto, quel silenzio che è, come si legge più avanti (pagina 42) “la definizione perfetta della sua solitudine”.
Perché è a questo che gli attentati, le stragi, le insicurezze volute da chi si cela dietro Alfa portano: alla solitudine. Anche quando si vive in una comunità.
Nella postfazione al libro, Fogli racconta di aver avuto l’idea per questo romanzo nel 2012, chiedendosi “cosa siamo diventati e cosa saremmo disposti a fare per mantenere quello in cui crediamo, di fronte a una minaccia che fa davvero sul serio”. Per “parlare di paura e di rabbia, di stupidità e ignavia, di superficialità e vigliaccheria. Di follia”.
Oggi i pensieri e gli appunti sono diventati “Io sono Alfa”.
Sara Magnoli
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