Abbiamo iniziato due anni fa. Siamo una fetta della Comunità Pagana Italiana. Ci sono molte pubblicazioni sul genere ma manca una linea editoriale, così abbiamo pensato di portare in Italia testi di autori come Doreen Valiente.
In che senso “pagana”?
Potremmo definirla una fede neo-politeista, è una spiritualità che abbraccia tante culture del passato, dai culti maya a quelli aztechi, da quelli grechi a quelli celtici. Siamo oltre 20000 persone nel mondo, ma disperse.
Da cosa deriva il vostro nome?
Dalla dea Brigid, la patrona della guarigione, della fertilità e della famiglia; il fuoco della forgia è simbolo di trasformazione e coraggio, ed è il fuoco dell’ispirazione che la fa patrona della poesia e della letteratura.
Cosa vi aspettate dalla partecipazione all’Incubatore?
Siam nuovi all’Incubatore, ma non al Salone. Negli anni passati siamo stati qui come professionisti e collaboratori, senza stand. Per noi è qualcosa di assolutamennte positivo, contesto solo la posizione poco strategica dell’Incubatore al Salone, non abbastanza in risalto. Per tutto il resto sono molto contenta di come siamo stati seguiti, di quanto ci hanno pubblicizzati radio, tv e giornali, senza contare la possibilità che abbiam avuto di incontrare produttori televisi e cinematografici, agenti letterari e case editrici nazionali e internazionali.
Quali sono le peculiarità della vostra linea editoriale?
Partiamo dalla spiritualità pagana, ma non ci fermiamo a questo. Essendo la spiritualità molto legata alla natura e all’ambiente, ci occupiamo anche di cucina, nella Collana Hocus Pocus, manualistica bio, nelle collane Gaia e Triplice Luna, e narrativa per ragazzi con fantasy e romanzi gotici. Siamo concentrati sui grandi temi del paganesimo e neopaganesimo, con particolare attenzione alla traduzione dei testi cardine, non ancora pubblicati in Italia, scritti dai grandi autori e maestri spirituali di questa antica e rinnovata religione. È una lacuna che siamo felici di colmare.
Ci sono punti positivi o negatvi dell’essere una piccola casa editrice che si sta affermando in questo periodo nel panorama editoriale affetto dalla crisi?
Sicuramentre il grande aspetto negativo non riguarda solo l’editoria, quanto l’Italia in generale, che spinge la cultura in un angolino senza importanza. Noi siamo piccoli, ma di settore, ci rivolgiamo a un target specifico, e forse abbiamo una vita più facile rispetto ad altre case editrici generaliste. E non abbiamo nemmeno bisogno di pubblicizzare le nostre opere, perchè alcuni nostri autori come Doreen Valiente hanno un nome e vendono anche mille copie al mese.