Incontro con Fabio Genovesi

Titolo: Il mare dove non si tocca
Autore: Genovesi Fabio
Data di pubbl.: 2017
Casa Editrice: Mondadori editore
Genere: Narrativa
Pagine: 324
Prezzo: Euro 19,00

“Storie stupende che mi si rovesciavano addosso a cascata, si attorcigliavano fra loro e si mescolavano diventando altre storie ancora, ogni sera più ricche e più giganti…”

“…mi si rovesciavano addosso a cascata…” sarà proprio così. Storie a cascata vi si rovesceranno addosso nel momento in cui vi addentrerete tra le pagine di questo fantastico romanzo: Il mare dove non si tocca, di Fabio Genovesi – Mondadori Editore.
La lettura del nuovo romanzo di Fabio, ci rende partecipi di numerosissime piccole storie, che fanno la vita, la storia unica e straordinaria dell’omonimo protagonista, membro di una famiglia tradizionale, ma nello stesso tempo nipote di numerosi zii o nonni, non si capisce bene, che lo crescono forse più del padre e della madre, attraverso insegnamenti curiosi, simpatici, strampalati, di certo poco normali agli occhi dei più, ma determinanti nella formazione di questo bravo ragazzo.
Il rapporto con questi strani parenti potrebbe essere quello di un nipote moderno ultra viziato, unico nel suo genere, prediletto, al riparo da qualsivoglia pericolo, ma pur se gli obiettivi sono abbastanza coerenti, la realizzazione degli stessi si scontra spesso con una realtà decisamente anomala.
L’incipit è meraviglioso e in poche righe regala già un sacco di informazioni, pone una sacco di domande, genera una gran voglia di immergersi in questa storia per capire il senso di tutte queste prime informazioni: un bambino, con una decina di nonni, impegnatissimo, tanto da non avere amici della sua età.
Nella prima delle tre parti ideali del libro, Fabio ascolta e racconta molte storie, iniziate per caso, intrecciate una all’altra, o che con l’altra non c’entrano nulla. I nonni sono i principali cantastorie, cantastorie viventi nel senso che raccontano vivendo, realizzando concretamente la loro quotidianità, un po’ come mi sembra sia capace di fare il nostro autore. Fabio Genovesi, secondo me, è uno degli scrittori che parla come scrive o viceversa, vedete voi. E’ una persona che esprime pace interiore, sicurezza, coraggio, sentimenti che aggiunti a tanti altri illuminano le pagine di questo romanzo. E tutto questo, che scrivo prima dell’intervista, viene confermato oggi, 17 ottobre, mentre parla con alcuni blogger, tra cui il sottoscritto, onorati della sua presenza.

Chiedo a Fabio: “Secondo me questo libro è uno di quelli che, come ogni gran romanzo, genera molte domande, ma che a differenza della maggior parte, esprime anche coraggiose risposte. La pensi come me oppure no?”

Fabio: “Domande sì, ce ne sono molte, risposte forse. O meglio, io non credo alle risposte, soprattutto parlando di certi temi dove la risposta definitiva non esiste, ma se risposte ci sono nel romanzo sono negli atteggiamenti, nel fare concreto dei personaggi. C’è un problema, c’è un guaio? Vediamo come fare a risolverlo.”

Ed entriamo nella seconda parte del libro naturalmente con una nuova storia, nata da un’altra che aveva tutt’altro obiettivo che stravolgere la vita di Fabio e di tutta la sua famiglia. Il romanzo svolta, in modo definitivo, nulla potrà più essere come prima. Fabio ci mette un po’ a rendersene conto, l’entourage familiare piuttosto protettivo non glielo vuole permettere, ma la sua intelligenza andrà molto oltre. Questo è il cuore del romanzo, non solo perché si trova al centro fisico del prodotto libro, ma soprattutto perché si concretizza un’idea originale, uno stimolo ulteriore a proseguire nella lettura, alla ricerca dell’assassino: tanti libri sono stati scritti per raccontare le vite di scrittori, storie inventate per rivelare stili, abitudini, pazzie etc. di se stessi scrittori o di famosi letterati, ma più raramente in un romanzo il personaggio di spicco è un lettore, un personaggio che davvero nel corso delle pagine legge, e legge molto, e impara moltissimo.
Perchè? Perchè come il suo papà, che aggiusta tutto, qualsiasi cosa rotta, Fabio deve aggiustarne anche lui una, una sola, importantissima e deve farlo bene, e quindi ha molto da imparare per raggiungere il suo obiettivo. Ce la farà?
Lo chiedo a Fabio se ve lo posso dire, ma non credo che mi autorizzerà. Gli chiedo invece qualche dettaglio in più sul tema del coraggio, che attraversa tutto il suo ultimo romanzo:

“Fabio, come abbiamo già detto, le moltissime storie che popolano questo romanzo come fiori stupendi in un grande parco, nascono spesso o quasi sempre da altre storie ancora e altre ne generano. Lo stesso processo si verifica secondo me per i sentimenti. Dalla capacità di accettazione della propria condizione, nasce un grande coraggio dei personaggi a compiere le azioni conseguenti, coraggio di andare oltre, di cercare, di risolvere i problemi, di aggiustare tutto come il padre di Fabio. E il coraggio di Fabio genera a sua volta forza, determinazione, idee, ed ecco le letture per suo padre , grazie al coraggio di fermarsi alla bancarella per acquistare i libri, grazie al coraggio di prenderli a caso. Spesso però, tu semini qua e là, battute e considerazioni, che paiono mettere in guardia noi stessi che leggiamo:
– imparare le cose della vita è come svuotare il mare con un bicchiere: prima di cominciare ti sembra un’impresa difficile, ma se ti fai coraggio e ci provi, allora capisci che è proprio impossibile.
– …se è vero che la speranza è l’ultima a morire, prima o poi il suo turno arriva comunque.
Lo scopo è essenzialmente ironico, o è un modo per attizzare il fuoco sacro del coraggio?”

Fabio: “Sì, l’ironia è usata proprio per attizzare. Non dobbiamo star troppo a pensare alle cose, è necessario un atto di coraggio continuo.”

La conclusione si avvicina, Fabio è evidentemente cresciuto in tutti i sensi attraverso queste tre centinaia di pagine (e pensare che all’inizio erano ca. 600 ci ha confessato Fabio). I rapporti umani sono cresciuti e si sono allargati, ma lo sguardo al centro, la barra a dritta come si dice nel gergo di chi solca il mare dove non si tocca, è lì ferma, ben indirizzata al vero obiettivo.

Grazie a Fabio e buona lettura ai naviganti.

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