Autore: Anthony Capella
Editore: Neri Pozza
Traduzione: Maddalena Togliani
Genere: romanzo storico
Numero di pagine: 431
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: E. 18
Il pasticciere del re è elogio del gusto e dell’estetica del cibo, unito ad un’appassionata discesa nei meandri delle corte francese e inglese di fine Seicento, fra trame politiche ed intrecci amorosi.
Romanzo raffinato e lettura gradevole, descrive la sorprendente ascesa sociale del giovane apprendista Carlo Demirco, che a Firenze apprende dal suo tirannico maestro persiano l’arte di preparare deliziosi sorbetti, identici a quelli serviti allo scià Abbas a Ishafan. Fuggito al suo severo padrone, Demirco farà tesoro di ciò che ha appreso, diventando niente meno che il pasticciere di Versailles. Le sue mirabolanti costruzioni di ghiaccio, seducenti per la vista ancor prima che per il palato, faranno di lui un signore, iniziandolo alla vita di una corte pretenziosa e generosa, dove le dame più civettuole se lo contenderanno come un vero trofeo.
Il cibo – in quest’opera dello scrittore ugandese Anthony Capella, che ha studiato letteratura inglese al St. Peter’s College di Oxford ed è già autore di diversi libri (fra cui, sempre per Neri Pozza, Il profumo del caffè) – è anche un’arma di seduzione politica e non solo amorosa.
Da semplice maestro di dolci, il protagonista diventerà una pedina sulla scacchiera di Francia e Inghilterra, dove si disputano mosse segrete per creare un’alleanza fra i due Stati verso un misterioso nemico comune. Si dà il caso, infatti, che proprio in quegli anni la sorella di Carlo II Stuart, Enrichetta, venga misteriosamente assassinata alla corte di Luigi XIV, di cui ha sposato il fratello Filippo, sospettato di averla fatta uccidere. Questo rischierebbe di compromettere i delicati equilibri politici fra le due potenze, se non fosse per la geniale idea del sovrano francese, che insieme con l’abile pasticciere fiorentino invia in Inghilterra la bella e sensibile Louise Renée, dama de Kérouaille. La giovane bretone viene spronata, nonostante le resistenze, a sedurre il re inglese in nome dell’amor patrio. A suo favore, oltre che l’inclinazione del regnante d’Oltre Manica per la bellezza femminile, c’è infatti il suo ruolo da ex dama di compagnia di Enrichetta, di cui ha ricevuto tutte le confidenze.
In un nauseabondo altalenarsi di sotterfugi, intrighi, complotti e avventure amorose più effimere del sapore dei gelati preparati dal protagonista, il romanzo descrive abilmente il modo in cui il potere sfrutta talenti e persone a proprio vantaggio. Resta nitido e non contaminato solo il sapore delle deliziose preparazioni di Demirco, segretamente innamorato di Louise, che nelle proprietà del ghiaccio arriva addirittura a vedere una metafora dell’amore stesso, che impietrisce e non svanisce in un istante come le tante, al contrario fugaci passioni di corte.
Romanzo non eccelso, ma dagli ingredienti ben dosati, è ricco di dettagli accattivanti per gli amanti del cibo, oltre che dei libri, che portano alla scoperta di un’arte antica, fra tecniche e sapori in gran parte ripresi da ricettari dell’epoca. Forse meno indicato per chi è più avvezzo a romanzi storici di maggiore spessore (non certo per numero di pagine, anzi copiose), resta comunque una lettura amena.