
Autore: jessie burton
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Bompiani editore
Genere: Romanzo
Traduttore: Elena Malanga
Pagine: 439
Prezzo: 18,00
1686. Ad Amsterdam si avverte un’aria di inattesa prolificità grazie al grande lavoro effettuato dalla VOC (Compagnia olandese delle Indie orientali), ma, al contempo, nella comunità si insidia una sensazione che tutta questa ricchezza possa velocemente scomparire e che la città possa sprofondare nelle acque gelide dell’accidia e dell’avidità. Una sola figura scruta in silenzio giorno dopo giorno i cittadini di Amsterdam ed elabora con estrema scrupolosità la vita che trascorre nella città: il miniaturista!
“Pensavi di essere una scatola chiusa in una scatola, si dice Nella. Ma il miniaturista ti vede, ci vede”
Un giorno di metà Ottobre, una giovanissima ragazza proveniente dalla periferia, Petronella Oortman, con il suo pappagallo Peebo bussa alla porta di un uomo alla quale è stata promessa sposa, Johannes Brandt, ricco e noto mercante che ha contribuito in prima persona a portare grandi capitali nella città olandese. Proprio nel preciso istante in cui la giovane solca il portone di quell’appartamento la sua vita subirà un inatteso sconvolgimento. Numerosi enigmi avvolgeranno la permanenza della giovane ragazza in casa Brandt: da un lato, Nella dovrà affrontare il comportamento rigoroso e austero della sorella di Johannes, Marin, e dall’altro dovrà riuscire a scoprire i motivi dello strano atteggiamento del marito che la ignora e che si rifiuta di condividere con lei il letto nuziale. Per completare il quadro, i comportamenti ambigui dei servitori Otto e Cornelia trasportano Nella in uno stato di sconforto dal quale ne uscirà solo grazie alla sua audacia e forza d’animo. L’unico dono che Nella riceve dal marito è un armadietto di pregevole fattura nel quale dovrà ricostruire la vita di casa Brandt in miniatura! Un dono apparentemente banale ma che si rivelerà fondamentale per Nella. Grazie alla piccola opera d’arte, la ragazza comincia a sentirsi parte integrante della vita della città olandese e instaura un rapporto sottilissimo ma sempre sfuggente con il miniaturista che la condurrà, passo dopo passo, verso la verità tra i misteri, le ossessioni e la sete di ricchezza dei canali di Amsterdam.
Osannato dalla critica americana e inglese, “Il miniaturista” si presenta come un libro raro, meravigliosamente scritto che cattura il lettore con le sue magie e misteri. Lo stile narrativo che Jessie Burton ha utilizzato, molto lento seppur intenso, è stato paragonato a quello de “La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier. Le caratterizzazioni degli ambienti sono minuziose e le atmosfere sfuggenti e avvolte da un alone di nebbia riescono ad insinuarsi velocemente nell’immaginario del lettore. Anche il piccolo dono che Johannes fa alla moglie Nella rievoca “I misteri del giardino di Compton House” vecchio film di Peter Greenaway, dove lo sguardo del pittore coglie piccoli particolari fuori posto, oggetti, incongruenze che gli permetteranno di svelare un fitto nodo di misteri. Seppur statici, i personaggi vengono descritti in maniera meticolosa proprio come l’opera di un miniaturista e i loro tratti più segreti vengono svelati pagina dopo pagina in maniera graduale. Il finale è sorprendente e può lasciare il lettore spiazzato anche se, per come è stato congeniato, allude ad un possibile seguito.
3