Gli alberi hanno il tuo nome – Alessandro Mari

Titolo: Gli alberi hanno il tuo nome
Autore: Mari Alessandro
Casa Editrice: Feltrinelli editore
Genere: Romanzo
Pagine: 344
Prezzo: 17.00 €

All’interno de Gli alberi hanno il tuo nome Alessandro Mari interseca due storie apparentemente molto lontane fra loro ma che, in realtà, posseggono connessioni e intrecci assai profondi. Da una parte la narrazione ci porta nell’Umbria tardo duecentesca con la discesa nella follia di (Fran)Cesco e la sua lotta aperta contro le convenzioni ecclesiastiche del tempo; dall’altra ci conduce nella Milano odierna e precaria dove Rachele, giovane psicologa trentatreenne (età certamente non casuale), finisce sommersa dal peso di alcune certezze che mai avrebbe pensato così cedevoli e travolgenti.

Accanto a loro si muovono due ulteriori personaggi che sono destinati a lasciare un segno indelebile nel lettore: Marta, la gobba e lebbrosa derelitta a cui Cesco dona l’elemosina in un attimo di assoluto timore, e Dante, l’anziano cuoco in pensione afflitto da un’acuta depressione, paziente di Rachele. I due protagonisti, anche attraverso questi incontri, apprendono il peso schiacciante della privazione e dello spoglio quasi obbligato di averi e sentimenti. Una discesa verso l’abisso che permetterà loro di comprendere al meglio l’intrinseca natura umana che li compone: una messa in gioco delle solidità, in verità precarie, che avevano sostenuto l’esistenza fino a quel momento.

Dall’incipit (aveva nella polpa un sorriso) e lungo tutto il perimetro narrativo del libro, il lettore è accompagnato dal simbolo della mela che si manifesta ad esempio come prova d’amore, come simbolo di peccato o miraggio di salvezza. Questo frutto, presente in tante e originalissime forme come quella di un piccolo e significante bonsai, sancisce i messaggi, più evidenti e più nascosti, dell’intero libro. L’altro filo conduttore capace di legare a fondo le due storie è il concetto di miseria che si presenta in mutevoli e diversificate sfaccettature: l’assenza di mezzi che priva del futuro e coltiva la solitudine; la debolezza di robuste radici che possano mantenere solidi i rapporti ormai incrinati e altalenanti; la caduta verso un futuro in cui tutto sembra precipitare ineluttabilmente.

La scrittura di Alessandro Mari è corposa, potente, piena di periodi lunghi e ricchi costrutti. Lo stile adoperato media, con grande abilità, due realtà storiche, temporali e linguistiche così lontane fra loro. Gli alberi hanno il tuo nome costruisce, come una singola narrazione, una visione moderna di un passato francescano liberato dagli eccessi religiosi e un’analisi ben contornata dell’asciutta e tormentata realtà contemporanea di una metropoli come Milano.

 

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