
Da un’indagine della Nielsen risulta che il 79% delle mamme e il 59% dei papà hanno appuntamento fisso con il cartaceo, tuttavia, <<stando ai dati Audiweb – dice Giovanni Peresson, responsabile dell’Ufficio studi Associazione Italiana Editori (Aie) -, nel novembre 2012 i tablet nelle famiglie con bambini tra 5 e 13 anni erano solo il 5%, mentre nel giugno 2014 sono passati al 30%. Questo apre uno scenario in prospettiva nuovo e da conquistare per le app editoriali che non siano semplicemente dei giochi o delle proposte didattiche>>.
Ciò che veramente conta è che i bambini leggano ad alta voce. Una raccomandazione che arriva anche dall’ American academy of Pediatrics (Aap) : <<È noto che la lettura ad alta voce sin dalla nascita migliori le abilità cognitive e favorisca lo sviluppo del linguaggio – sottolinea Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip) – e lo statement dell’accademia dei pediatri statunitense ribadisce queste acquisizioni scientifiche ormai consolidate e nasce dalla considerazione che i bambini cominciano a usare fin da piccolissimi smartphone e tablet a discapito della lettura>>. Deriva che può essere evitata usando la tecnologia come un supporto e non come un sostituto. Riassume bene il concetto Donald Shifrin, dell’Aap: <<La cosa peggiore che può succedere oggi è negare ai bambini l’accesso al mondo digitale ma la seconda cosa, più pericolosa ancora, è quella di dargli un accesso illimitato>>.