Autore: John Williams
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Romanzo storico
Traduttore: Stefano Tummolini
Pagine: 410
Prezzo: 10
Roma è sconvolta dalle guerre intestine. Personaggi incredibili si sono affrontati all’interno dello stato romano cercando di cambiare il volto della Repubblica ma nessuno ha influito così tanto come Gaio Giulio Cesare. In procinto di sconfiggere Pompeo, suo amico di un tempo e rivale nel controllo dello stato romano, Cesare nomina il proprio pronipote, Ottaviano, suo erede. Ottenere la ricchezza e il prestigio del più grande esponente della dinastia Giulia comporta l’assumersi di responsabilità non indifferenti e per fare sì che il giovane possa affrontare il suo compito al meglio, Cesare invia il ragazzo e tre suoi amici (Mecenate, Agrippa e Rufo) a completare la loro istruizione in Grecia. Ma quando, nel 44 a.C., Cesare muore prematuramente per mano dei congiurati, la vita di Ottaviano cambia. I tre giovani compagni di Ottaviano giurano di proteggerlo e il quartetto giura di non fermarsi fino a quando il sangue del Divo Giulio non sarà stato vendicato. Ma oltre ai congiurati da punire, bisogna fare i conti con le ambizioni di Marco Antonio. A lungo il militare è stato il braccio destro di Cesare in battaglia e ora reclama per sé l’autorità e il potere che il grande Cesare ha lasciato con la sua morte. Nel momento in cui anche questo potente nemico verrà meno, la Storia farà il uso corso. Un impero sempre più grande minacciato da nemici interni ed esterni che occorre pacificare e rendere stabile, mriportando Roma alla sua antica gloria.
Scritto nel 1972 dal romanziere americano John Williams, Augustus è una strana biografia della vita e delle imprese del primo vero imperatore dei romani, Cesare Augusto e di come questo sia riuscito, dalle ceneri della repubblica lacerata dalle continue lotte civili, a costruire un impero che a lungo godette di pace di pace e prosperità.
La forma narrativa scelta da Williams per parlare di questo personaggio così importante è quella del romanzo epistolare. Augusto non parla quasi mai, sono sempre le lettere inviate a lui o che parlano di lui, a raccontare al lettore episodi della vita dell’imperatore stesso, delle sue gesta e della sua strada per arrivare a diventare quel personaggio complesso e “immortale” il cui nome viene ricordato ancora oggi.
Williams non si limita a scrivere una biografia (seppure piena di licenze poetiche e cambiamenti creati al puro scopo narrativo) del primo imperatore dei romani ma si sposta più in là. Indagando sulla complessità dell’animo umano, Williams racconta del grande cambiamento umano e personale rappresentato dal passaggio dall’età della giovinezza all’età adulta e di come gli eventi finiscano per forgiare ognuno di noi finendo per trasformarci in qualcosa che non avremmo mai pensato di diventare.
La scrittura di Williams resta una scrittura coinvolgente e incalzante. Malgrado le licenze narrative prese all’interno della storia, la scrittura dell’autore fa trasparire una certa conoscenza del materiale storico rendendo molto gradevole la narrazione.
Molto lungo, oltre 400 pagine, Augustus è un romanzo che mi sento di consigliare agli appassionati della Storia e a tutti coloro che sono affascinanti dalle figure storiche e desiderano leggere qualcosa presentato sotto una luce differente.