A 5405 Il coraggio di vivere – Nedo Fiano

Titolo: A 5405 Il coraggio di vivere
Autore: Fiano Nedo
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Monti
Genere: Narrativa
Pagine: 237
Prezzo: 17.50

Quando tra le minuzie della vita quotidiana andiamo a rovistare negli anfratti della memoria, è come se aprissimo vecchie valigie impolverate e risuscitassimo persone e fatti da tempo dimenticati” (pag.193). E’  ciò che ha voluto fare Nedo Fiano in questo libro, con la consapevolezza che questa storia, impossibile da dimenticare, è comunque  difficile da trasmettere. 

Il coraggio di vivere è un libro-documento, testimonianza toccante di un viaggio doloroso a ritroso nella memoria, libro vivo, denso di emozioni, sofferto nel ricordare, commovente, di quelli che non lasciano dormire la notte perché fissa nella memoria gli orrori della nostra storia.

L’autore vive un’adolescenza felice a Firenze con la sua famiglia, ma le leggi razziali cambiano la sua vita e quella di milioni di altri ebrei. La famiglia Fiano è costretta a nascondersi fino a che, per una soffiata, viene arrestata. Qui inizia una lunga odissea, drammatica, che li porterà ad Auschwitz.

Fatti, emozioni e  sentimenti sono tradotti in una scrittura lineare, senza la ricerca di accorgimenti ed  effetti particolari. Unico intento è spiegare la Shoah. Gli episodi di orrore non sono stati omessi  né addolciti, proprio perché è importante testimoniare la verità, raccontando ciò che realmente è accaduto perché , scrive Fiano, “quel veleno è penetrato per sempre nel mio corpo”, quindi non può essere dimenticato.

Ma anche di dolcezza si imbevono le pagine de Il Coraggio di vivere, perché aleggia su tutti gli orrori la figura della mamma, una “mamma sempre accanto, piena d’amore” ( pag.29), sempre ottimista ma che da quel giorno cattivo i suoi occhi cominciarono a coprirsi di un velo e persero la luce di un tempo. Il suo bel sorriso si spense, il suo brillante legame con la vita si era spezzato…” (pag.40) e che arrivata ad Auschwitz, “con gli occhi dilatati dalla paura” perché “aveva capito tutto” (pag.79), si allontana per andare a morire. Questo è uno dei momenti più drammatici del libro, nel contatto dell’ultimo abbraccio, indimenticabile. E indimenticabili sono anche A 5405: un marchio impresso per sempre, il 1938 (data del varo delle leggi razziali in Italia con la persecuzione del popolo ebraico) “un improvviso e violento temporale d’estate” (pag.39) e ancora il 1945, 27 gennaio, con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e non ultimo l’11 aprile (data della sua liberazione).

E noi lettori, che non abbiamo vissuto quei tragici momenti, ma che da spettatori inermi li abbiamo raccolti, nella nostra memoria dobbiamo avere – sì, anche noi – una data indimenticabile, il 27 gennaio, perché questo è il giorno che nel 2000 fu istituito, per legge, in Italia come giorno dedicato alla memoria delle vittime dell’Olocausto e delle persecuzioni nazi-fasciste.

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