
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 60
Prezzo: € 12,00
«Non passione ci vuole, ma compassione, capacità cioè di estrarre dall’altro la radice prima del suo dolore e di farla propria senza esitazione».
Grazia Procino nel suo nuovo libro Esercizi quotidiani di compassione ha sicuramente pensato a queste parole di Dostoevskij.
La poetessa pugliese si ostina a scavare nella radice umana della parola, scrive versi per costruire un mondo colmo di empatia e compassione, l’unica soluzione per esorcizzare la ferocia di questo tempo in cui l’indifferenza e l’egoismo spadroneggiano.
Ogni poesia di questo libro è un esercizio quotidiano di compassione: «Mi sei venuto a cercare / tra una fitta e l’altra: / ti ho riconosciuto / come chi attende di venire al mondo».
Poesia dell’esperienza umana che guarda all’introspezione del volto, parole che rispediscono al mittente tutto il perbenismo egoista della meschinità umana.
Questa di Grazia Procino è una poesia onesta che si pone domande di senso per una ricerca interiore, parole che mettono l’uomo al centro del mondo e non il mondo al centro dell’uomo.
In Esercizi quotidiani di compassione leggiamo un umanesimo sensibile che nutre una profonda empatia con il genere umano.
Una poesia diretta e sincera che ha in bocca il candore della scoperta: «Vivere per lasciare qualcosa di buono / una scia di fragranza luminosa / glicine acceso fino all’orizzonte/ che annebbia la vista / centrini rotondi su comò intessuti di lacrime / lenzuola bianche di lino distese al vento».
Nella poesia di Grazia Procino la compassione non è solo un sentimento di pietà o partecipazione alla sofferenza altrui, ma un atto di attenzione e di cura che nasce dalla consapevolezza della fragilità umana e dalla percezione della sofferenza universale.
Come nel pensiero di Simone Weil, nella poesia di Procino l’attenzione si fa cura.
La compassione implica sempre un’accoglienza e nella poesia di Esercizi quotidiani di compassione è sempre un’esperienza complessa e profonda che coinvolge l’attenzione e l’umiltà.
«Io ti tengo la mano, / tu ti sforzi di sorridere / al gioco beffardo della morte».
Senza la compassione è impossibile vivere con integrità, amore e giustizia un sodalizio umano con gli altri.
Grazia Procino con Esercizi quotidiani di compassione scrive un canzoniere d’ amore e spiritualità e vorrebbe che ogni giorno cominciasse con uno sguardo che incontra un altro sguardo.
Soltanto così è possibile realizzare una civiltà delle anime in cui «L’amore è bruciare insieme».
La compassione ci rende umani. E la poesia, secondo Grazia Procino, è l’esercizio quotidiano di compassione da cui non si può prescindere per inventare giri di senso dove tutto crolla.