Autore: Fabio Andina
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Rubbettino
Genere: Narrativa
Pagine: 200
Prezzo: 18 €
Un costante dissolvimento del proprio sé, fin quando la vita non ti riprende per mano e ti mostra altro. La via di fuga? No, semplicemente la serenità della quotidianità, come se fosse un salire su un monte per trasfigurarsi e per comprendere, nel distacco dal mondo, la forza della propria essenza.
Fabio Andina scrive di un uomo che si separa da sua moglie, che deve ricostruire il proprio rapporto con suo figlio, che si trova sul lastrico della miseria, che cerca amore ma trova paradisi artificiali, che si perde e che si pone una semplice domanda: vivere o morire?
È un percorso ascetico quello che si impone il protagonista di questo romanzo, una sorta di guardare oltre anche quando l’oltre non si scorge. Che sia un muro bianco o un muro nero quello contro cui si impatta, il risultato non cambia: ci si fa male e forse questo dolore è anche necessario.
È una scrittura viscerale questa di Andina, in cui la parola è dura come la pietra. Ogni episodio raccontato in prima persona è immerso in un mare di emozioni e sensazioni, quel mare che il protagonista sfida in continuazione, nonostante la tentazione di lasciarsi seppellire dalle onde sia sempre forte.
Se tutto dobbiamo al nostro istinto di sopravvivenza, allora questo romanzo ci pone anche un’altra domanda: siamo disposti a perdere tutto pur di trovare ciò di cui abbiamo davvero bisogno?