Vorrei che finalmente succedesse qualcosa di bello – Trixi von Bülow

Autore: Trixi von Bülow

Titolo: Vorrei che finalmente succedesse qualcosa di bello

Editore: Corbaccio

Traduttore: Leonella Basiglini

Genere: romantico

Anno di pubblicazione: 2013

Numero di pagine: 291

Prezzo: 14,90 euro

Friederike, alias Fritzi, è una quarantenne di Colonia, separata ormai da un anno, che da sola tenta di crescere la figlioletta Lilli, in età di scuola materna. Fritzi, sognatrice,  vorrebbe vivere come le eroine dei suoi adorati romanzi, ma si ritrova sempre a fare i conti con la dura realtà. Un giorno, Johanna, un’amica, quasi più di una sorella, la invita al mare in Olanda e per lei tutto cambia, sì… ma in peggio. Una storia sbagliata dopo l’altra, delusioni cocenti e tante cadute si susseguono in un anno davvero disperato per la povera donna che arriva a perdere la fiducia in se stessa e nella vita.

La storia di Fritzi è una storia che anche oggi potrebbe essere vera: una donna sola che cerca in ogni modo di ritrovare la felicità perduta. La storia potrebbe risultare davvero coinvolgente ma, nella maggior parte dei casi, i personaggi della von Bülow non rappresentano persone vere, sono stereotipi. Tutti, a parte il bel Ton, il gigolò olandese, che nel suo essere “stronzo” è immensamente reale. 

“L’unica volta che un libro mi ha cambiato la vita è successo tanti anni fa. Dopo aver letto “Försters Pucki” avevo insistito talmente tanto finché – proprio come la protagonista della storia – mamma e papà non mi avevano regalato un paio di zoccoli di legno, Avevano la tomaia in pelle rossa e io, a differenza degli altri membri della famiglia, salivo e scendevo le scale per tutta casa, entusiasta del rumore che facevo sul parquet. A sorpresa, ho mantenuto il piacere di far rumore camminando anche da adulta” (pag. 65). Ecco un piccolo estratto dai pensieri della protagonista, una donna talmente profonda i cui pensieri più frequenti sono l’abito da comprare, nonostante il conto in rosso, e dove lasciare la figlia in modo da poter fare quello che vuole.

A mio parere ho rilevato un lessico non proprio perfetto e uno stile poco scorrevole (dovuti forse alla  traduzione?) ma il romanzo d’esordio della von Bülow descrive, con leggerezza, un grande problema dei giorni nostri che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è la solitudine delle donne abbandonate dai mariti, bensì il grande vuoto di pensiero che pervade sempre più le menti delle persone.

      

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