Autore: Pasquale Vitagliano
Casa Editrice: Giazira
Genere: Narrativa
Pagine: 262
Prezzo: € 16,90
Leonardo Sciascia ha dedicato la sua vita di scrittore, intellettuale e uomo al racconto dello sfascio italico e alla denuncia degli intrighi di potere, ha raccontato nei suoi libri le menzogne della politica e il conformismo di una nazione.
Leggendo Tutti i calendari mentono, il nuovo romanzo di Pasquale Vitagliano, mi è subito venuto in mente il coraggio del grande scrittore siciliano.
Il romanzo di Vitagliano è senza ombra di dubbio un libro sciasciano.
Lo scrittore pugliese attraverso l’epopea inquieta di una numerosa famiglia del meridione racconta le torbide vicende e i misteri della storia repubblicana.
La storia della famiglia D’Amato si intreccia con le pagine più buie della vita pubblica di questo nostro strano e sciagurato paese.
Le vicende legate alla questione Eni, la mafia, i rapporti tra politica e malaffare, l’ambiguità dello Stato, le nefandezze della classe politica, la slavina di Tangentopoli, i misteri irrisoti, il terrorismo e gli anni di piombo, il crollo dei ponti e la dispersione clientelare del nostro patrimonio idrogeologico, la P2, Licio Gelli e il caso Moro.
«Sì, ho concepito l’opera come un doppio del Petrolio di Pasolini, in cui pure è presente il richiamo ai Demoni di Dostoevskij. La chiave di connessione è la tesi di Roland Barthes che non bisognerebbe perdere tempo a scrivere nuovi libri, ma cimentarsi in una permanente riscrittura delle opere del passato. L’anti-romanzo di Pasolini è per me di una disperata attualità e l’ho ripreso per sperimentare una nuova forma di scrittura. Sul piano dell’ispirazione etica, infine, l’assunto è, per via di deduzione logica, che se esistono i Demoni, allora esisteranno anche gli Angeli». Così Vitagliano recentemente in un’intervista ha spiegato le ragioni che lo hanno condotto a scrivere questo romanzo.
L’autore è un uomo del Novecento e questo suo romanzo altro non è che un lavoro di ri-scrittura in cui le nostre storie private sono attratte dalla storia collettiva e tutto nella narrazione diventa una presa di coscienza.
Pasquale Vitagliano scrive un romanzo politico e civile e si avvale di una biblioteca di personaggi scomodi (Danilo Dolci, Federico Caffè, Ernesto Rossi, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini) per nutrire il suo forte spirito morale di denuncia, che è alla base di tutta la narrazione.
Tutti i calendari mentono è un affresco mai banale dei misfatti italiani, è un atto d’accusa e di denuncia. Sul banco degli imputati il regime democristiano, che come scrisse Leonardo Sciascia è il naturale proseguimento del regime fascista, l’ingerenza degli americani nella vita politica e economica dell’Italia, la politica corrotta e debole e la magistratura politicizzata e soprattutto la connivenza degli italiani, che non si sono indignati mai abbastanza contro il regime dei gattopardi.
Il romanzo di Pasquale Vitagliano è una ri – scrittura civile del nostro Novecento. In ogni sua pagina «muore ignominiosamente la repubblica» (come scriveva Mario Luzi nella raccolta Al fuoco della controversia) e anche noi che abbiamo dimenticato la memoria e che non ci rendiamo conto nella tragedia che senza memoria non siamo niente, non sappiamo niente.