Titolo: Sulla sedia sbagliata
Editore: Morellini
Genere: racconti
Numero di pagine: 159
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 14,90 Euro
Quattro storie narrate parallelamente che si incastrano come tasselli di un mosaico in maniera perfetta. Si comincia con Andrea, adolescente, che sotto gli effetti di stupefacenti uccide brutalmente la fidanzatina perché non ricambia più il suo amore. La violenza del suo gesto nasconde più di una semplice ripicca e la madre, chirurgo di successo, non riesce a capacitarsi dell’accaduto, arrivando alla conclusione di aver sbagliato tutto come genitore, autocolpevolizzandosi per l’accaduto.
Poi è la volta di Valeria che, dopo aver scoperto che il ragazzo che ama è accusato di aver ucciso la madre, diventa anoressica e si chiude in se stessa. Paolo, l’assassino, è malato di epilessia e nel corso degli anni ha sviluppato un odio brutale verso la madre. “Non capivo quanto il vero male fosse rappresentato da mia madre più che dall’infiammazione al cervello” (pag. 113).
Si continua con una mamma che non riesce ad accettare la morte della propria figlia in un incidente stradale. Per proteggersi dal dolore si crea un mondo tutto suo, dove la figlia è ancora presente. Solo attraverso una presa di coscienza, che queste cose non solo possono accadere veramente ma possono accadere anche a lei, dà il consenso all’espianto degli organi e libera la sua vita dal fantasma della giovane.
L’ultima storia racconta di Zoe, ragazza ammalata di diabete e in attesa di trapianto di pancreas, che sogna di iniziare una nuova vita insieme “all’uomo dal naso perfetto”. “Penso che se il dolore fosse quantificabile in modo oggettivo sarebbe più facile accettarlo come elemento della nostra vita” (pag. 44).
Sara Rattaro racconta quattro vicende struggenti, mostrandole parallelamente, narrate con gli occhi della vittima e con quelli del carnefice. Ma cosa sono veramente il bene ed il male? Chi è davvero vittima e chi è carnefice? L’autrice, per mostrarci che non esiste un confine marcato tra queste entità che sono due facce della stessa moneta, usa una scrittura carica di emozioni, che arriva dritte al cuore del lettore. I temi trattati sono di grande attualità: si parte da un omicidio di un’adolescente per passare ad un indicente stradale, fino ad arrivare a malattie e disturbi psichiatrici e clinici. Nel percorso di lettura capita spesso di pensare che comunque tutto ciò “capita sempre agli altri” e che le nostre vite non saranno mai afflitte da eventi come quelli raccontati. Eppure: se per una volta fossimo noi vittime o carnefici?. “Se la vita ti toglie qualcosa è solo perché ha intenzione di restituirtela sotto un’altra forma?” (pag. 88).