Salone del libro – Saviano e la “mafiosizzazione” dell’economia

Sullo schermo gigante dell’Auditorium del Salone del Libro scorrono le immagini delle copertine dell’Espresso: un insieme di titoli e fotografia, caricature che rappresentano una lettura dell’Italia degli ultimi vent’anni. Sul palco Lirio Abbate, Umberto Eco, Bill Emmott, Bruno Manfellotto, Eugenio Scalfari e Roberto Saviano. L’incontro, che si inserisce nel tour italiano dell’Espresso, che ha attraversato le università con l’intenzione di evidenziare con gli studenti i problemi che qualsiasi governo oggi dovrebbe affrontare. Ne è venuto fuori un elenco di emergenze ben conosciute: oltre alla crisi economica e l’inquinamento, la scarsa attenzione per la cultura e la ricerca e soprattutto la corruzione. Appare un insieme già di per sè complesso di tematiche, ma quando Roberto Saviano inizia il suo intervento a poco a poco si fa tutto chiaro. Le sue parole forti, taglienti, dai toni a tratti accorati ci dipingono una situazione drammatica che non sempre è chiara ai più.

Tutte queste emergenze sono figlie di un’unica realtà: la crescita di importanza dell’economia illegale nel bilancio degli stati, sottolineata anche dal presidente americano Obama.
Spiega lo scrittore “Le organizzazioni criminali distinguono molto bene tra regole e leggi. Fanno riferimento alle regole e considerano le leggi dei vincoli. La furbizia è fondamentale perchè è il talento per aggirare un vincolo.Le mafie non sono antistato ma si sentono all’interno dello stato: vogliono farne parte ma non rispettare le leggi”. Purtroppo questa logica, che sembra apparentemente lontana da noi non lo è affatto: sta permeando molti aspetti della nostra esistenza a partire soprattutto dall’economia. Si pensa spesso  che chi non forza le regole non ce la fa : l’azienda è brava quanto più guadagna e non si può guadagnare rispettando le regole.
Ed è qui il punto più preoccupante del suo ragionamento: la logica della mafia assomiglia paurosamente alla logica dell’impresa e piano piano il capitalismo si va mafiosizzando.
In questa lucida analisi pessimistica c’è spazio anche per la degenerazione dei rapporti tra le persone.
Dice Saviano: “Il mafioso insegna: mai fidarsi di nessuno, soprattutto delle persone a cui vuoi bene, perchè abbassi la guardia”. Niente spazio ai sentimenti quindi, nè tantomeno paura della galera e morte: “Esse non sono rischi del mestiere, ma parte fondamentale della scelta mafiosa. È l’infelicita fatta sistema” .
Un altro concetto agghiacciante riguarda il senso e la prospettiva della vita di un mafioso “Perchè fanno il 41 bis senza cedere? Perchè non si ragiona sulla propria persona, sulla propria felicità, ma si ragione per ere”. I mafiosi più forti sopportano la prigione, non gli importa di vivere in costrizioni, perchè la loro era è finita, ormai tocca al figlio o al nipote avere il loro potere. Questo modo di stare al mondo purtroppo secondo Saviano è diventata l’avanguardia di questo paese: “Non abbiamo a che fare con folli barbari subumani, è tutto più complesso”. E punta il dito contro la negazione, la sottovalutazione del fenomeno: “Se è vero che l’economia criminale è la prima del paese, non è solo un problema di questione morale, ma è anche un tema economico che non è stato affrontato dal nostro governo. Siamo il primo paese d’Europa per il  gioco d’azzardo. Non si scommette più su se stessi, ma sulla fortuna. E le organizzazioni criminali arrivano lì. Mentre milioni di persone sperano di vincere, di realizzare l’occasione della loro vita, le organizzazioni riciclano e pompano denaro nell’economia reale.

L’informazione, la trasmissione di questi messaggi è un obiettivo fondamentale: solo pochi cercano di gettare luce su questo fenomeno, invece conoscere  è l’unico modo per capire. Purtroppo le persone, non  solo  la politica, stanno guardando da un’altra parte. Occorre  parlarne ovunque come diceva Paolo Borsellino.

Ti potrebbero interessare...

Login

Lost your password?

Per continuare a navigare su questo sito, accetta l'informativa sui cookies maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi