Rumore del tempo nella memoria – Giuseppe Battaglia

Titolo: Rumore del tempo nella memoria
Autore: Giuseppe Battaglia
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: L'Argolibro editore
Genere: Poesia
Pagine: 72
Prezzo: € 12

Il poeta guarda dentro il suo tempo e scava nelle parole per scrivere in versi i suoi esercizi di memoria.

Giuseppe Battaglia con la poesia in questi ultimi anni ha preso una confidenza estrema. Di libro in libro è riuscito a costruirsi un dettato poetico tutto suo e quindi riconoscibile.

Rumore del tempo nella memoria coincide con la sua maturità espressiva. Una poesia lucida e essenziale che toglie il sonno, scortica le parole, entra dentro chi la legge, scava per lasciare tracce indelebili.

Giuseppe Battaglia affonda la penna nel labirinto del tempo, cerca delle cose il cuore segreto e il filo della memoria.

Ogni verso scuote il tempo e il poeta è attento a provocare il rumore.  Frammento dopo frammento il discorso si costruisce intorno alla necessità di avere una memoria. Il poeta come in un flusso di coscienza spoglia la vita, indaga il suo vissuto e sulla carta con le parole giuste (come chiodi nella carne) racconta la vita ferita e prigioniera della nuda insensatezza del nostro tempo.

Le parole del poeta sono inchiostrate di piombo, sui fogli sanguinano e cercano lo schianto.

Giuseppe Battaglia scrive versi guardando negli occhi il terrore contemporaneo del suo e del nostro vissuto.

Davanti all’ordine storico del tempo la sua poesia si insinua con un elemento di rottura per cercare tutte le deflagrazioni della memoria.

Nei solchi amari dei giorni il pensiero del poeta cerca tane e rifugi, ma lui sa che non c’è un porto sicuro, il pensiero è grezzo, le nubi sono nere nella ricerca di un mancato approdo.

Il poeta si sente prigioniero del divenire. La sua poesia è un atto di ribellione contro il tempo. Giuseppe Battaglia scrive parole che azzannano. La sua poesia cerca il taglio perché nelle ferite che sanguinano e non si rimarginano forse troveremo il rumore di quel tempo che ci assedia.

Quel rumore si chiama memoria e mai come in questo momento particolare di fragilità si avverte il bisogno dello schianto.

Rumore del tempo nella memoria è un libro che va in questa direzione. Il poeta sulla pagina strozza le parole, vive l’incubo della trasformazione, è sospeso tra il mutamento e il divenire.

Davanti alla luce del presente che inganna la vita, Battaglia scrive poesie per accarezzare le ferite della memoria.

Il mondo è una mappa su ci si stende l’orrore. «Seduto su pietre /della mia storia / poggio la mente /sulla memoria / in silenzio girano / vaghi pensieri

Schiacciati da /segrete emozioni».

Il nostro poeta (un elemento / della natura / immerso nell’acido / respira emozioni) è qui e ora.

Ma soprattutto con le parole che diventano tagli cerca un domani nel buio dove si annidano vincoli vuoti.

Dalla memoria, e dal suo rumore, nasce la poesia. E anche noi che siamo corpi immersi nel fango dell’apocalisse.

 

 

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