Autore: Bruno Lauzi
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Oltre Edizioni
Genere: Poesia
Traduttore: a cura di Francesco De Nicola
Pagine: 220
Prezzo: € 18,00
Il compito del poeta è ricomporre armonie spezzate, questo pensava Bruno Lauzi, che oltre a essere un cantautore è stato anche un poeta notevole.
Ma sappiamo che Lauzi anche nelle sue canzoni ha avuto l’anima e la coscienza del poeta.
No sarà un caso che la canzone a cui lui sarà per sempre legato è proprio Il poeta, scritta nel 1961 e che ancora oggi può considerarsi il manifesto della sua vocazione di cantautore.
Bruno Lauzi, musicista straordinario, paroliere eccellente, prima di tutto è stato poeta sul campo.
Sono quattro i libri di poesia che Lauzi ha pubblicato: Mari interni (1994), Riapprodi (1997), Versi facili(1999), Esercizi di sguardo (2002), postuma uscirà Agli immobili cieli (2010).
La critica come poeta lo ha ignorato o non considerato abbastanza e ha fatto molto male.
I suoi libri non hanno avuto una circolazione ampia per fortuna esiste un’editoria attenta e sensibile.
Oltre edizioni nella sua collana di poesia pubblica Ricomporre armonie. (Poesie 1992 – 2006) un volume che raccoglie l’intera opera poetica di Bruno Lauzi.
Il libro è curato da Francesco De Nicola, che è stato un grande amico del cantautore genovese, oltre che per anni il primo lettore dei suoi testi.
Lauzi con il gusto del paradosso e l’intelligenza dell’ironia nelle sue poesie si racconta dando spazio illimitato alla sua ricca e complessa interiorità.
Stati d’animo, impressioni, emozioni ma anche un infinito tratteggiare di luoghi e persone
I suoi versi sono pennellate sulla tela della vita, parlando di vissuto e di amore per gli istanti che vanno intensamente bevuti con avidità in un mondo in cui nulla è dato per scontato.
La parola nella sua poesia è nuda e lascia sempre tracce di un’autenticità che tende sempre a una precisa armonia.
Per Lauzi la poesia è quel “ricomporre armonie spezzate” un grido d’allarme rivolto agli uomini che non sanno vedere la bellezza e rifiutano il sentire emotivo per precipitare in un nichilismo che è una condanna.
Lauzi è riuscito a scoprire l’armonia delle note e delle parole. Come poeta con poche parole nude ha ricomposto, ha suturato, ha creato con l’intuizione un dettato di significati e di senso chiedendosi sempre se in poesia lui fosse il messaggio o il messaggero.
«Il grosso è stato detto. /Non rimane / che qualche incrostazione di parole / sul fondo del barile, / tardi per controllare / se valesse la pena raccontare / altro di me. / Dunque, il silenzio. / Bello il tacere / qui / davanti al mare». Eccolo il poeta in Esercizi di sguardo con la sua esigenza di chiarezza e naturalezza prende tra le mani le sue parole nude e essenziali e le fa diventare poesia con l’intento di Ricomporre armonie, dove tutto viene a mancare e la pochezza degli uomini (destinati a vivere da clandestini e disperati) è immobile e lontana dall’immensità assoluta del cielo.