
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 240
Prezzo: € 18,50
A Napoli c’è sempre il sole, dicono. A Napoli se piove smette subito, dicono. Quanti luoghi comuni pesano su questa povera città e il nuovo, accorato, lirico e perfetto poliziesco di Maurizio De Giovanni ne è prova. É novembre e a Napoli diluvia. Non leva acqua da terra, si dice da quelle parti, e ben lo sanno i poliziotti del commissariato di Pizzofalcone – meglio conosciuti come i Bastardi – in questa avventura che li vede costretti, ancora una volta, a dimostrare la loro capacità investigativa nonostante tutto gli remi contro: la pioggia, la maldicenza, gli indizi fuorvianti, i loro problemi personali.
Stavolta il morto è un morto eccellente, come afferma il magistrato Sommella di fronte all’ispettore Lojacono:
“Solo lei che viene dalla Sicilia e i suoi colleghi che sono ragazzi potete ignorare chi sia Leonida Brancato, ispettore. Prima di andare in pensione una decina d’anni fa, era il più bastardo, infido e bravo tra i penalisti di questa città. Un avversario pressoché imbattibile.” (pag. 45)
Brancato é stato strangolato e poi preso a calci nel suo appartamento in uno dei condomini più esclusivi di Napoli, Parco Paradiso: guardia giurata all’ingresso, portineria, massima riservatezza. Un delitto d’impeto e d’odio. Ma come ha fatto l’assassino a entrare e a uscire senza essere visto? Forse è stato il figlio Giancarlo? Non sono mai andati d’accordo, non si parlavano da anni e in più Leonida Brancato aveva lasciato l’avviatissimo e prestigioso studio alla nipote Brigida Alfano e non a lui. Oppure la vendetta di un cliente scontento per il cattivo esito del processo? Il magistrato Sommella ha fretta di chiudere il caso. Ha ricevuto forti pressioni dai piani alti che non ritengono i Bastardi capaci di risolvere bene e presto il mistero di questa morte. Nonostante abbiano dimostrato più e più volte la loro innegabile bravura, sono ancora vittime dei sospetti e dell’invidia dei colleghi: ma chi si crede di essere questo gruppetto raffazzonato di poliziotti ciascuno con una macchia sul proprio passato? Sommella gli dà 48 ore per trovare il colpevole. Ce la faranno? Sicuro, perché sono una vera squadra, perché il loro metodo di lavoro è speciale, perché alla fine si porranno la domanda giusta, quella risolutiva. Quale? Ai lettori scoprirlo. Nel frattempo, il vice questore Palma, la vice sovrintendente Ottavia Calabrese, l’ispettore Lojacono, gli agenti Francesco Romano, Alex Di Nardo ed Elisa Martini, l’agente scelto Marco Aragona e il vice commissario in quiescenza Giorgio Pisanello s’inzupperanno di pioggia risolvendo non solo il caso Brancato, ma persino alcuni dei loro personali tormenti. Già, perché bisognerebbe lasciar fare alla pioggia che magari vi sorprende. Bisognerebbe lasciar fare alla pioggia. Forse è la cosa più intelligente. E capiterà anche ai lettori di lasciarsi sorprendere dalla indiscutibile e commovente bellezza di questo libro.