ROMANZI
«Non sono più sicuro di amarti.» Laura vacilla. Suo marito le ha appena inferto un colpo mortale. La prima reazione sarebbe quella di scagliarsi contro di lui o di crollare. Eppure, Laura ci stupisce, e stupisce se stessa, rispondendogli: «Non ci credo». Inizia così il lungo viaggio di Laura attraverso i ricordi, le gioie e gli scogli del suo matrimonio, viaggio a cui è costretta, in un certo senso, dalla crisi profonda in cui precipita l’uomo che le sta accanto da vent’anni – l’altra metà «della coppia d’oro, baciata dal sole» − conosciuto durante la festa di una confraternita universitaria tanto tempo prima. Il compito di Laura sembra impossibile: resistere al desiderio di abbandonarsi alla paura e allo sconforto, tentare di capire le difficoltà che sta attraversando suo marito, guardando la realtà con logica spietata. Laura ne è certa, non è il loro matrimonio a essere in discussione. La crisi è profonda, ma riguarda solo lui. Lei, il loro rapporto, non appartengono all’equazione. Calma, determinazione a «porre fine alla sofferenza», la serenità dei figli sono i mantra di Laura, che per un anno dovrà confrontarsi con i fantasmi del passato e le sofferenze del presente. Ciò che affascina di questa narrazione, ciò che sorprende, è la reazione inaspettata di questa donna – moglie e madre – che con insolita lucidità si rifiuta di cedere alle lusinghe della disperazione, combattendo per salvare la propria storia d’amore senza lasciare il proprio uomo, ma concedendogli lo spazio necessario per trovare, da solo, la via d’uscita a una crisi che potrebbe spazzare via tutto. Un’esplorazione del matrimonio, dei suoi compromessi, di quanto si è pronti alla sopportazione quando un rapporto, «nella buona e nella cattiva sorte», prende una brutta china. Il pubblico americano ha risposto in modo straordinario a questo romanzo autobiografico. Una storia, e un finale, che non ti aspetti.
“Una stagione di felicità inattesa” di Laura Munson. Da 7 febbraio in libreria. Dalai editore.
“Semplicemente sensazionale. Ogni suo romanzo è un successo.” New York Times
Quando gli opposti non solo si attraggono, ma diventano inseparabili…
Chicago non è pronta per l’affascinante e capricciosa Phoebe Somerville, ma quando il padre le consegna le redini della squadra di football della famiglia, tutti, lei compresa, dovranno ricredersi. Nessuno pensa che Phoebe riuscirà a risollevare le sorti della squadra, né tantomeno a far capitolare Dan Calebow, il fascinoso allenatore… Ma si sa che spesso la prima impressione è quella che inganna. Lavorando fianco a fianco, i due comprenderanno che gli opposti si attraggono irresistibilmente. E che forse vale la pena cogliere le sorprese che l’amore ci riserva, anche se non si è pronti a riceverle…
Per la prima volta in Italia, una delle voci più esilaranti, fresche e sensuali del panorama internazionale.
“Il gioco della seduzione” di Susan Elisabeth Philips. Dal 9 febbraio in libreria. Leggere editore.
Solomon Kugel, un quasi quarantenne pieno di paure e ossessioni, decide di fuggire dalla città per trasferirsi con la moglie e il figlioletto a Stockton, nell’anonima provincia americana. Spera così di ricominciare da zero: di lasciarsi alle spalle i pericoli, le malattie, ma soprattutto il peso di un passato che non gli appartiene. La storia della sua gente. L’Olocausto. La guerra. Con loro c’è anche l’anziana madre di Kugel, ferocemente attaccata alla vita, ostinata nel negare la realtà e nel comportarsi come una superstite delle persecuzioni naziste, anche se è nata e cresciuta in America ed è stata solo una volta in un campo di concentramento – ma da turista. Come se non bastasse, un misterioso piromane minaccia l’incolumità degli abitanti della zona, appiccando il fuoco alle fattorie vicine. Niente di più angosciante, per un uomo che non riesce a scacciare il pensiero della morte e che tiene un taccuino per segnare le «ultime parole» da pronunciare nell’istante fatale. E tutto questo perché Kugel, in fondo, è un ottimista: ha un bisogno così disperato che le cose vadano meglio, che non riesce a smettere di pensare al peggio. Per di più, una notte Kugel sente degli strani rumori provenire dalla soffitta. C’è qualcuno. Una donna molto anziana, malata. Dice che sta scrivendo un libro, che se ne andrà quando lo avrà finito. Ironia della sorte, non si tratta di un inquilino qualunque: la donna dice di essere Anne Frank, sopravvissuta ai nazisti e nascosta lì da quarant’anni. L’assurdo irrompe così nella vita di Kugel, eroe tragicomico dell’inettitudine moderna, vessato dal proprio destino e divorato da una spirale di piccole e grandi catastrofi.
“Prove per un incendio” di Shalom Auslander. Dal 9 febbraio in libreria. Guanda editore
Abundance, nel Montana, non è il paradiso che il nome sembra suggerire. È un luogo aspro e selvaggio, circondato da montagne e boschi di grande bellezza ma afflitto da disoccupazione e miseria. Dixie è una giovane donne triste che ha appena perso un bimbo di pochi mesi e che è fidanzata con Billy, un uomo ingenuo e violento allo stesso tempo, incapace di tenersi un lavoro per più di pochi giorni. Nel fortuito incontro con Tennessee, un bambino di nove anni figlio non voluto e non amato di un famoso attore di Hollywood, i due vedono un mezzo per diventare ricchi: lo sequestrano e chiedono un riscatto. Ma i giorni passano e i soldi non arrivano. E Dixie, a poco a poco, instaura con il bambino un rapporto emotivamente intenso. Con conseguenze imprevedibili per tutti.
“L’innocenza delle volpi” di Torey L. Hayden. Dal 9 febbraio in libreria. Corbaccio editore.
Una proprietà di famiglia fra le Madonie, montagne abbastanza incontaminate alle spalle di Cefalù. Sette ettari di boschi e ulivi, una casa rurale con una cucina economica, un bagno un po’ vecchiotto con il catino di metallo e lo specchio macchiato. All’interno annate di settimanali di quarant’anni fa, ritratti di anarchici e garibaldini, molta polvere e ragnatele, servizi di piatti scompagnati. Un luogo senza comodità, apparentemente privo di attrattive, ma è il luogo dell’anima del protagonista, Nino Baldanza, che alla Guadanella si rifugia quando può. Ne assapora la solitudine rotta solo dall’Uomo, un contadino tuttofare che tiene le chiavi di quel regno, un tempo forse mezzadro, ora solo compagno di silenzi e di pasti frugali.
Un mondo a parte, dove non succede nulla e solo gli altri credono ci si possa annoiare. Neanche leggere vale la pena, solo lasciare scorrere i pensieri. «Qui non esistono riunioni di lavoro, riunioni condominiali, non esistono doveri. Non c’è puntualità né ritardo. Né lavoro né ozio».
In questa atmosfera scorrono giornate fatte di niente e si snocciolano i racconti di Nino Vetri: schegge di storie di campagna, il parroco, il tonto della Soprana, il pastore che leggeva il Conte di Montecristo, frammenti di esistenze quotidiane di contadini, di cani e di volpi. E come a contrasto, il chiacchiericcio impegnato della città mostra tutta la sua insensatezza.
«E nell’amaro che rimane dopo la lettura, che a tratti suscita, nondimeno, numerosi scatti di ilarità, sta forse la chiave della profondità che Nino Vetri ha saputo raggiungere con una scrittura leggera e istantanea».
“Sufficit” di Nino Vetri. Dal 9 febbraio in libreria. Sellerio editore.
Golden boot è un romanzo di formazione che abbraccia il genere western riuscendo a stabilire un rapporto vivissimo con i classici. Non solo Medea e Amleto, ma l’epica dei grandi spazi di Faulkner e Steinbeck rivive in una storia che intreccia vita e teatro, e quei miti universali che non smettono mai di parlare alla coscienze.
Golden Boot, sperduto villaggio di cercatori d’oro e mandriani: una carcassa che pare decomporsi nell’arsura del deserto. A riscuoterlo dal suo torpore, spunta un giorno il reverendo Ralph, con la balzana idea di coinvolgere l’intero villaggio nell’allestimento di Medea. E di colpo, la tragedia rappresentata sul palco pare farsi specchio della realtà: il marito di Angela, chiamata a interpretare il personaggio di Medea, è stato infatti assassinato dal suo socio Dalton, che ne ha subito preso il posto sul letto accanto alla vedova. Tutto avviene innanzi agli occhi del quattordicenne Chuck, che già avrebbe l’età per impugnare la pistola e vendicare il padre, ma preferisce isolarsi nella bellezza dei libri e della poesia, e imparare a cucire stivali seguendo gli insegnamenti del vecchio Bill. In questo romanzo a tinte western dove il mito classico di Medea si incrocia con quello shakespeariano di Amleto, Chuck rifiuterà un destino già segnato, e se ne andrà senza sparare un colpo. Forse leggerà ancora i sonetti di Keats; forse continuerà a fabbricare stivali ben fatti, ordinati, puliti, che potranno lasciare un’impronta diversa in un mondo che ben fatto, ordinato e pulito non lo è quasi mai.
“Golden boot” di Paolo Nelli. Dal 9 febbraio in libreria. Fazi editore.
«Chi sei?, chiedo silenziosamente. Qual è il tuo segreto? Perché non ti conosco?»
«Ho attraversato questa storia sotto tensione fino all’ultima pagina. Poi non ho smesso di tornarci col pensiero. Ho pensato che ci sono due vie per attraversare la vita. E non è possibile sceglierle, perché le decide il destino. La prima, la piú diffusa, è quella delle esperienze universali che bussano alla nostra porta. Arriva la nascita, arriva l’amore, arriva la morte. Da uno vanno vestite di blu, da un altro di rosso. Le esperienze fondamentali sono le stesse per tutti, anche se succedono in mille maniere diverse. A qualcuno invece è dato in sorte tutt’altro. Ci sono persone a cui l’universale si presenta completamente stravolto, irriconoscibile. Forse non è piú l’universale, ma un’altra cosa ancora, incomprensibile, inaudita, che non ha nemmeno nome. Il male si installa dove ci dovrebbe essere la tenerezza, la sicurezza piú fiduciosa. L’orrore sboccia nel piú inaspettato dei luoghi. Il bambino indaco si inoltra in quel luogo impossibile, dove le cose primarie crollano, la vita si sfonda precipitando, e la piú pacifica delle condizioni, l’amore per il proprio figlio, va conquistata con la piú astuta e feroce delle guerre».
“Il bambino indaco” di Marco Franzoso. Dal 7 febbraio in libreria. Einaudi editore.
SAGGI
Sono poche le persone che, per la loro esperienza personale, possono davvero comprendere e farci capire in profondità l’evoluzione della mafia in Italia. Giuseppe Ayala ha dedicato alla lotta alla criminalità organizzata gran parte della sua vita professionale, dall’epoca di Falcone e Borsellino all’attuale incarico alla Corte penale, passando per un’esperienza al ministero. In questo libro ci racconta come si sta evolvendo la mafia in Italia, il suo peso nel sistema economico attuale, il radicamento territoriale, la struttura di vertice e i rapporti con la politica; e ci spiega perché la mafia non è più solo un’emergenza meridionale ma un fantasma che si aggira in tutto il Paese. È fuorviante e semplicistica, ci svela Ayala, la visione di una mafia aggressiva che si espande al Nord: è piuttosto la “meridionalizzazione” dei costumi, quel processo invisibile di sgretolamento delle regole e del diritto, che crea un terreno fertile per la mafia in tutta Italia.
“Troppe coincidenze” di Giuseppe Ayala. Dal 7 febbraio in libreria. Mondadori editore.

“Etica e democrazia” di Paola Binetti. Dal 9 febbraio in libreria. Lindau editore.
In tribuna come nei salotti buoni del potere. FUORI GIOCO è il ritratto dell’oligarchia italiana vista attraverso il calcio di serie A e la storia dei suoi presidenti. Una galleria di dieci personaggi (il nuovo arrivato Thomas Di Benedetto, Claudio Lotito e la Lazio del dopo-Cragnotti, i gemelli diversi Enrico Preziosi e Silvio Berlusconi, gli Agnelli e Diego Della Valle, ovvero la scalata di un parvenu con il mito dell’Avvocato…), quasi una squadra. Senza dimenticare i potenti del tempo che fu, che accompagnano ciascun capitolo, da Ferlaino a Cecchi Gori, da Sensi a Tanzi. E con due storie poco note ma molto significative: il re dei supermercati Maurizio Zamparini alla guida del Palermo e il patron dell’Udinese Giampaolo Pozzo.
I presidenti sgomitano, attaccano, fanno gol o li subiscono (vedi l’abisso finanziario dell’Inter di Moratti, 1351 milioni di euro di perdite in diciassette stagioni, un record assoluto), tra affari, cordate e lobby, patti di sindacato, banche e giornali, operazioni immobiliari e finanziarie, rapporti con la politica, in tribuna e fuori dallo stadio.
La trama del potere vista attraverso il calcio passa dalla Prima e la Seconda Repubblica, da Andreotti a Berlusconi, da Geronzi a Profumo. In queste dieci storie c’è l’Italia. Ci sono i banchieri e i furbetti del quartierino, la Tangentopoli di ieri e quella di oggi, bancarotta, evasione fiscale e criminalità organizzata. Una trama senza soluzione di continuità, che arriva fino ai giorni nostri, all’ondata d’indignazione che attraversa il paese e aggredisce il Palazzo, la classe politica e quella economica, ma guai a chi tocca il calcio e la squadra del cuore. C’è chi l’ha capito e continua indisturbato a giocare la propria partita.
“Fuori gioco” di Gianfrancesco Turano. Dal 6 febbraio in libreria. Chiarelettere editore.
Un privilegio non segue le leggi della natura: si crea ma non si distrugge, nemmeno si trasforma. Rimane immutabile nel tempo, si chiude a riccio per difendersi meglio da chi lo attacca. I notai sono così: una casta ricca e inviolabile, uno strano ibrido incompiuto tra liberi professionisti e pubblici ufficiali, con i vantaggi degli uni e i benefici degli altri. Una corporazione insomma, un mestiere di riti, di tradizione portata all’eccesso perché la tradizione contiene e l’innovazione non conviene. Così, nell’era di internet, un atto costa ancora migliaia di euro e la corsa al ribasso è impossibile: le tariffe le fissa la legge e la concorrenza è bandita. Questa inchiesta, senza precedenti per ampiezza e livello di analisi del settore, tenta di forzare quella porta per capire cosa nasconde, per vedere quante mandate ha la serratura e soprattutto chi ne tiene le chiavi. Tornando indietro, per scoprire dove e quando tutto è cominciato, come e perché; andando fuori, in Europa, negli Stati Uniti e ancora più lontano, per dare conto di cosa succede altrove; cercando dentro, raccontando raggiri, scappatoie, concorsi bugiardi, scandali clamorosi e altri fatti dimenticati; guardando avanti, per prevedere se durerà. Soprattutto, per suggerire un modo sensato per suggerire un modo sensato perché non duri.
“Contro i notai” di Marco Morello. Dal 9 febbraio in libreria. Ponte alle grazie editore.
GIALLI E THRILLER
L’ultimo volume della Trilogia Stockholm Noir.
E’ proprio come un’eredità che viene trasmessa. Da padre a figlia, da sorella a fratello. E’ l’onore, il potere, un modo di essere. Il denaro sporco, indipendentemente da dove provenga, diventerà denaro pulito e immacolato dopo essere stato “ripulito”, riciclato dalla persona giusta: JW non ha sprecato il tempo passato in prigione. Sta organizzando un ritorno alla grande. Jorge è stanco della sua nuova esistenza, troppo regolare, piatta, sprecata vendendo cappuccini e latte macchiati, ma al suo orizzonte si profila qualcosa di assolutamente diverso, una vera e propria Life Deluxe: sta progettando il suo ultimo furto e questa volta si parla di soldi veri. Un poliziotto infiltrato è riuscito a penetrare nel sottobosco criminale di Stoccolma e ormai è vicinissimo a Jorge. Vicinissimo a JW. Come se ciò non bastasse, qualcuno è a caccia di Radovan Kranjic, il Padrino in persona. Diverse persone cominciano a chiedersi come sarà la vita quando Radovan sarà stato eliminato. Chi sarà il nuovo Re di Stoccoloma? O la nuova Regina, perché no? Insomma le tecniche possono essere le più diverse: protezione, racket, rapina, coca, papponaggio. Quello che conta è la famelica caccia ai soldi. L’obiettivo è sempre quello: denaro facile e Life Deluxe. Ancora una volta un’inedita Stoccolma in un palcoscenico più che mai dark.
“Life deluxe” di Jens Lapidus. Dal 7 febbraio in libreria. Mondadori editore.
FANTASY
Non era possibile aspettare oltre: finalmente verrà svelato il destino di Gwen e Gideon!
Dopo Red e Blue arriva Green, il terzo volume della saga, balzato, appena uscito, al primo posto della classifica dei bestseller dello Spiegel
Che si fa quando si ha il cuore spezzato? Si telefona alla migliore amica, si mangia cioccolato e ci si macera nel proprio dolore. Solo che Gwendolyn, viaggiatrice nel tempo suo malgrado, dovrebbe conservare tutte le sue energie per altre cose: sopravvivere, per esempio. Perché la trappola che il temibile conte di Saint Germain ha costruito nel passato è pronta a scattare nel presente. E per riuscire a trovare la soluzione dell’oscuro segreto, Gwen e Gideon – fra un litigio e l’altro – dovranno buttarsi a capofitto nei secoli passati cercando di schivare pericoli mortali…
“Green” di Kerstin Gier. Dal 9 febbraio in libreria. Corbaccio editore
Riuscirà Serafin, con la sua nave aragoniana ribelle ad arrivare in Terre d’Ange? E troverà il paese sull’orlo della guerra civile, con Ysandre e Città d’Elua ancora stregate dall’incantesimo cartaginese, oppure qualcosa sarà cambiato (al solito… chi ha letto sa, chi non ha letto non deve sapere). Il cruarch, ad Alba, avrà organizzato un esercito, coinvolgendo, magari, anche Hyacinthe (splendido personaggio, ingiustamente sottoutilizzato)? E Alais, altra figura potenzialmente grandiosa, molto poco sviluppata, avrà temporanemente preso il posto di Ysandre, come ci era stato lasciato intendere, dimostrando, tra l’altro, il suo valore di regina e aprendosi, forse, la strada al trono d’Alba? Oppure no? Sono tante le domande che mi andavo ponendo mentre osservavo Imri, sotto mentite spoglie, impegnato nella bizzarra storia della “riconquista” di amori e anelli… E sono contenta di aver finalmente visto una Sidonie fuori dal letto, con un’intelligenza, pur in sofferenza, per la prima volta evidente, e che le ha fatto guadagnare, almeno ai miei occhi, quel credito troppo spesso attribuitole a parole, ma quasi mai mostrato nei fatti. E Mélisande? Tanto odiosa, viziosa e smodatamente ambiziosa nel primo ciclo, quando splendidamente drammatica nel secondo, sublimata da un amore materno di cui, forse, non l’avrei creduta capace, e che fa sperare che la promessa fattale a nome di Terre d’Ange venga, non solo mantenuta ma, forse, anche ampliata… D’altronde, se le cose andranno come dovrebbero andare, non avrà ottenuto attraverso l’amore, proprio quello che, con l’intrigo, la cospirazione e il tradimento, le era così ostinatamente sfuggito durante tutta la vita? Il trono di Terre d’Ange. Attraverso suo figlio…
“La spada e la promessa” di Jaqueline Carey. Dal 9 febbraio in libreria. Nord edizioni.
Ayla, figlia della Terra, ha concluso il suo epico viaggio attraverso gli spazi sconfinati dell’Europa preistorica insieme a Giondalar, suo coraggioso compagno, e al loro bambino. Sono tornati alla Nona Caverna degli Zelandoni, il popolo di Giondalar, e ora siedono intorno al fuoco con gli altri membri della tribù. Ayla ha insegnato loro molto: ad accendere il fuoco con le pietre, a parlare con gli animali, a maneggiare le armi e a costruire utensili. Ma la vita non è facile, soprattutto in quest’epoca di grandi glaciazioni. Ci sono animali feroci da combattere, terremoti che scuotono il mondo conosciuto e anche un grande cacciatore, che sta cercando Ayla per ucciderla. E, soprattutto, Ayla si appresta a fare la scoperta più rivoluzionaria di tutte, quella dell’amore…
“La terra delle caverne dipinte” di Jean M. Auel. Dal 9 febbraio in libreria. Longanesi editore.
RAGAZZI
Le ballerine protagoniste della serie venduta in 10 paesi si cimentano con il nuoto sincronizzato in questa quattordicesima avventura della collana.
Alla Scuola del Teatro è arrivato un gruppo di ragazze sconosciute che hanno preso possesso della piscina. Viola e i suoi amici spiano da lontano i loro movimenti per scoprire cosa stiano facendo… e un giorno assistono a uno spettacolo meraviglioso: le ragazze
sono alla scuola per danzare… sull’acqua! Il gruppo è infatti la nazionale di nuoto sincronizzato, arrivato per perfezionare la propria tecnica e preparare una performance molto “classica”.
“Scuola di danza – Danza sull’acqua” di Aurora Marsotto. Dal 7 febbraio in libreria. Battello a Vapore.