Novità in uscita nella settimana dal 30 Aprile al 5 Maggio 2012

NARRATIVA

« Giochi poetici e giochi criminali ».

I quattordici racconti che compongono questa raccolta apparsa nel 1997, agli sordi della carriera di Roberto Bolaño, distillano già quelle che saranno le ossessioni ricorrenti della sua narrativa e i temi attorno a cui si articolano: la letteratura, la violenza – appena sussurrata o quanto mai tangibile –, l’amore e il sesso. Il lettore vi incontrerà esistenze borderline, apolidi e insane, alla ricerca di un senso o che al senso hanno rinunciato, sballottate dal caso e da un’assurda quotidianità, tra amori infelici, errori evitabili e solitudini. E si tratta di racconti aperti, imprevedibili, che non si esauriscono nella desolante constatazione dell’insensatezza della vita umana, ma giocano con il lettore, spingendolo a svelare le citazioni occulte, le figure nascoste nella trama dell’ordito, a cercare di comprendere messaggi che risultano indecifrabili in primo luogo ai protagonisti stessi. Come se al fondo di ciascuna di queste storie ci fosse un enigma che sa essere, al tempo stesso, ilare, inquietante e spaventoso.

“Chiamate telefoniche” di Robert Bolano. Dal 2 maggio in libreria. Adelphi editore.

Charlotte Valandrey ha solo 18 anni e un radioso futuro di attrice davanti a sé quando, nel 1987, scopre di essere sieropositiva. È bastato, come a centinaia di altre persone, un rapporto non protetto. La triterapia, somministrata per evitare che il virus Hiv si sviluppi nell’Aids, è particolarmente aggressiva per il cuore. Il primo infarto colpisce Charlotte a 34 anni, seguito da un altro a breve distanza. Il suo cuore è indebolito; resta solo una possibilità: il trapianto. E in una notte di novembre del 2003 un incidente stradale mortale offre a Charlotte la possibilità di rinascere. Presto il suo nuovo cuore palpita per un uomo. Ma la vita, in questa storia che sembra un romanzo e invece è tutta, drammaticamente vera, ha in serbo un altro, terribile colpo di scena per Charlotte…

“Il mio cuore sconosciuto” di Charlotte Valandrey. Dal 4 maggio in libreria. Longanesi editore.

Judith, Marthe e Sabine, le sorelle Brelan, sono inseparabili.

Quando, poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, muore il padre, grande architetto, le tre sorelle rimangono nella splendida casa che egli stesso aveva progettato. Nel corso dei tre decenni successivi alla guerra, le tre donne sceglieranno strade diverse: Marthe sarà la madre devota non sempre capìta dalle sorelle, Sabine diverrà un’imprenditrice di successo mentre Judith rimarrà l’eterna ragazza idealista e dannata. Il romanzo di François Vallejo è un brillante ritratto dell’evoluzione della condizione femminile nella seconda metà del Novecento. Una saga familiare in cui, oltre a personaggi memorabili, appare in chiaroscuro l’Europa che si rialza dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale, fino a liberarsi del suo spettro con la caduta del muro di Berlino. Un grande romanzo di impianto classico reso spiazzante da una scrittura tagliente e raffinata.

“Le sorelle Brellan” di Françoise Valejo. Dal 2 maggio in libreria. Del Vecchio editore.

Londra, 1880. Quando suo padre muore all’improvviso, Frances Irvine, cresciuta negli agi della buona societa` inglese, si ritrova a diciannove anni sola e sommersa dai debiti. E` quindi costretta ad accettare la proposta di matrimonio del cugino Edwin Matthews, medico giovane e ambizioso per il quale lei non prova alcuna attrazione, e a raggiungerlo in Sudafrica dove lui ha deciso di esercitare la sua professione. Nel corso del lungo viaggio in nave che la condurra` dal futuro marito, Frances conosce William Westbrook, un uomo affascinante e misterioso del quale si innamora follemente. Giunta a destinazione sposa comunque il cugino, ma la vita nelle aride e inospitali distese del Karoo e` molto diversa da quella cui era abituata a Londra. Frances e` cosi` concentrata su se stessa e sulle proprie sventure che presta poca attenzione all’incredibile e maestosa bellezza della natura che la circonda, ma soprattutto si lascia trascinare in una torbida storia d’amore illecito, cieca di fronte all’integrita` e al valore dell’uomo che ha sposato. Edwin, infatti, preoccupato dall’epidemia di vaiolo che sta decimando gli indigeni impiegati nelle miniere di diamanti di Kimberley, denuncia molto coraggiosamente chi li sta sfruttando, mettendo cosi` a repentaglio i grandi patrimoni dei ricchi proprietari bianchi. Divisa tra la nostalgia del mondo pieno di privilegi in cui e` cresciuta, il desiderio di abbandonarsi alla passione e la consapevolezza della miseria e della sofferenza della gente del posto, Frances si ritrovera` ad affrontare una scelta cruciale per il suo futuro. L’albero della febbre e` un romanzo intenso e commovente ambientato nel Sudafrica del Diciannovesimo secolo, dove gli orrori del colonialismo si consumano sullo sfondo di una natura selvaggia, magnifica e spietata al tempo stesso. Alla puntuale ricostruzione storica, Jennifer McVeigh affianca una tormentata e struggente storia d’amore, capace di commuovere e sorprendere fino all’ultima pagina.

“L’albero della febbre” di Jennifer McVeigh. Dal 30 aprile in libreria. Mondadori editore.

SAGGI

Cinque amici, un vecchio, un pallone. Sono questi gli elementi che contrappuntano l’estate di Diego, un ragazzo di tredici anni che vive per il calcio. Forse non diventerà mai un campione – ci mette tanto impegno, quello sì, ma tecnicamente è un po’ scarso – eppure il pallone e la Roma sono la sua vita. Durante la vacanza trascorsa nel piccolo paese abruzzese di Villalago, riempie le sue giornate disputando interminabili partite a calcetto insieme a Stefano, il bello del gruppo, juventino, ai gemelli Tempesta e Uragano, uno dell’Inter e l’altro del Milan, e alla bellissima Nadia, sfegatata tifosa del Napoli. Nel tentativo di recuperare il pallone finito dentro un capannone per un tiro maldestro di Diego, i cinque amici faranno conoscenza del Vecchio, un personaggio misterioso, all’apparenza burbero e solitario che si rivelerà, invece, un affabulatore inesauribile di storie sul calcio degli anni Settanta e Ottanta. Raccontando le gesta di fuoriclasse assoluti e l’estro di goleador infallibili, condurrà i ragazzi alla scoperta avventurosa di un mondo che non hanno mai conosciuto. Ma chi è il Vecchio? Un bugiardo? Una vecchia gloria del passato? Nessuno lo sa. Gli stessi genitori dei ragazzi, incuriositi da quello strano personaggio, si domandano come possa essere stato testimone diretto di così tante vicende. L’unica certezza è che lui sa tutto, lui c’era comunque e sempre: negli spogliatoi prima di un match decisivo, insieme ai giocatori nei luoghi di ritiro più segreti, a bordo campo di un mondiale o a casa di qualche attaccante famoso. Con un felice stratagemma che mescola fiction e saggistica, Gli angeli non vanno mai in fuorigioco ricostruisce leggende e aneddoti che riguardano squadre celebri diventate il simbolo stesso del calcio: dalla Lazio del ’74 di Chinaglia e Maestrelli alla Roma di Liedholm e Falcão, dal Milan di Sacchi e Van Basten alla Juve del Trap e di Platini, dall’Italia di Bearzot e del mondiale spagnolo dell’82 all’Inter dei record. Grazie ai racconti del Vecchio, i cinque ragazzi avranno modo di conoscere qualcosa in più di un’epoca che non hanno vissuto e di capire che, a volte, la distanza che li separa dagli adulti e dai «grandi» non è poi così netta come potrebbe sembrare. Al termine di quell’estate impareranno che cosa significa essere una squadra, si sentiranno sempre più uniti dalla loro amicizia, diventeranno persone migliori. Perché i sentimenti contano, perché le belle storie di calcio si devono tramandare. Di padre in figlio.

“Gli angeli non vanno mai in fuorigioco” di Fabio Caressa. Dal 30 aprile in libreria. Mondadori editore.

Un viaggio alle origini dello Zodiaco.

La sapienza astrologica ha origini più antiche della stessa civiltà occidentale, e i nostri segni zodiacali sono per la maggior parte quelli ravvisati sulla volta del firmamento dai sacerdoti astronomi di Babilonia. Ricostruire la loro storia millenaria è l’unica via per comprenderne il significato profondo – una via che richiede però una guida esperta e autorevole, e forse nessuno lo è al pari di Franz Cumont, che riesce qui a condurre il lettore attraverso il fittissimo intreccio delle fonti originali con rara erudizione e finezza storiografica, ma anche con contagiosa passione.

“Lo zodiaco” di Franz Cumont. Dal 3 maggio in libreria. Adelphi editore.

Il Dren-giong. Appunti di un viaggio nell’Imàlaia è il primo libro pubblicato da Maraini nel 1938 e mai più ristampato, oggetto di una vera caccia nelle librerie e nei siti dei libri d’antiquariato. Come scrisse Maraini nella Prefazione: «Desidero avvertire i lettori che non ho la minima pretesa di fare della scienza; io vorrei solamente comunicare, in qualche modo, le emozioni vissute da un innamorato della natura nel percorrere alcune valli ricche di sorprendenti bellezze, in quel Sikkim, tra l’Imàlaia e l’India, che i tibetani chiamano appunto Dren-giong: “Il paese dei frutti”». Accompagnato da una cagnetta, Drolmà, a cui dedicherà poi il libro, Maraini cammina, si guarda intorno e grazie alla sua curiosità apre i suoi occhi e quelli dei lettori su un mondo meraviglioso, esotico, nuovo. Un mondo in cui contano la natura, i popoli, le religioni, l’arte, la bellezza in tutte le sue forme. E proprio per sottolineare questa molteplicità di interessi, insieme al Dren-giong il volume raccoglie i ricordi affettuosi e appassionati di studiosi e amici che conobbero Maraini negli ambiti più svariati, dai tibetologi agli alpinisti, dai poeti ai fotografi, nel desiderio e nell’ambizione di ricostruire nella sua pienezza «l’universo Maraini»

“Il Dreng-giong” di Fosco Maraini. Dal 4 maggio in libreria. Corbaccio editore.

L’Italia repubblicana sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia. In questa situazione solo l’unità del paese e un forte senso di solidarietà sociale possono offrire speranza di un futuro accettabile per tutti. A infondere questa convinzione è la Costituzione, il patto su cui è fondata la nostra repubblica. Tuttavia in questi decenni la Costituzione non ha avuto vita facile. Nata in una stagione di generosi entusiasmi e alimentata dalla volontà di rompere con il passato, all’inizio apparve a molti una testa di ponte lanciata verso l’utopia: dunque per molti aspetti cruciali la sua attuazione fu assai lenta. Negli ultimi trent’anni è stata invece costantemente sotto attacco, per vari motivi: l’ansia di governabilità, le spinte federaliste o addirittura secessioniste, infine le ansie del «cittadino globale» e la debolezza degli stati di fronte a entità sovranazionali, quali la globalizzazione, la pressione della finanza e dei mercati, e la stessa Unione europea.

Con competenza, lucidità e passione civile, Elvio Fassone ci trasmette il senso profondo della carta che fa di noi dei cittadini, e che per questo è definita «amica».  Ne evidenzia la genesi e gli obiettivi, soppesa la validità dei suoi principi, racconta i tentativi di riforma – più o meno condivisibili – portati avanti in questi anni. Soprattutto, ci fa capire dove e come può essere aggiornata, per guidare l’Italia e gli italiani in un’epoca di grande cambiamento.

“Una costituzione amica” di Elvio Fassone. Dal 4 maggio in libreria. Garzanti editore.

GIALLI, NOIR E THRILLER

Lasciata dal marito e relegata in un modesto appartamento newyorkese, Anna Welles, garbata, colta e disperata donna di mezza età, frequenta party per single, scopo «affettuosa amicizia». Una sera segue George, appena conosciuto, nel suo appartamento. Poche parole, un po’ di jazz e amore senza amore: quando esce dall’edificio, Anna è in una sorta di trance, dietro di sé lascia un cadavere e il suo ombrello giallo. Tornata alla ricerca dell’ombrello, incrocia Bernie, l’ispettore di polizia incaricato di indagare sul brutale omicidio. Fra Anna e Bernie, uomo malinconico, marito e padre infelice, nasce un legame profondo e delicato. Ma intanto l’indagine prosegue e Anna a poco a poco recupera la memoria di quanto è successo quella notte.

“Io, Anna” di Elsa Lewin. Dal 3 maggio in libreria. Corbaccio editore.

Napoli, così, non l’avevamo vista mai. Una città borghese, inospitale e caotica, cupa e distratta, dove ognuno sembra preso dai propri affari e pronto a defilarsi. È esattamente questo che permette a un killer freddo e metodico di agire indisturbato, di mischiarsi alla folla come fosse invisibile. “Il Coccodrillo” lo chiamano i giornali: perché, come il coccodrillo quando divora i propri figli, piange. E del resto, come il coccodrillo, è una perfetta macchina di morte: si apposta, osserva, aspetta. E quando la preda è a tiro, colpisce. Tre giovani, di età e provenienza sociale diverse, vengono trovati morti in tre differenti quartieri, freddati dal colpo di un’unica pistola. L’ispettore Giuseppe Lojacono è l’unico che non si ferma alle apparenze, sorretto dal suo fiuto e dalla sua stessa storia triste. È appena stato trasferito a Napoli dalla Sicilia. Un collaboratore di giustizia lo ha accusato di passare informazioni alla mafia e lui, stimato segugio della squadra mobile di Agrigento, ha perso tutto, a cominciare dall’affetto della moglie e della figlia. Un paria, ecco cos’è diventato, un uomo inutile e inutilizzato, seduto a una scrivania vuota e impegnato in sanguinose sfide a scopa con il computer. È il giovane sostituto procuratore incaricato delle indagini, la bella e scontrosa Laura Piras, a decidere di dargli un’occasione, colpita dal suo spirito di osservazione. E così Lojacono, a dispetto di gerarchie e punizioni, l’aiuterà a trovare il collegamento, apparentemente inesistente, tra i delitti. A scorgere il filo rosso che conduce a un dolore bruciante, a una colpa non redimibile, a un amore assoluto e struggente: perché con il suo volto luminoso o con la sua maschera più terribile, è l’amore a racchiudere il senso dei nostri giorni. In una Napoli sempre più nera e indecifrabile, si fronteggiano due figure solitarie, mosse da una determinazione incrollabile. Come in uno specchio, l’investigatore e il killer. Un nuovo capitolo dell’eterna lotta tra il bene e il male. Maurizio de Giovanni, noto al grande pubblico per le indagini del commissario Ricciardi, dà vita a un nuovo personaggio, tenebroso e umanissimo, destinato a far breccia nel cuore dei lettori, e a una storia che si inoltra con passo spedito nei meandri di una città splendida e dannata. Una storia che sembrava attendere la sua scrittura tesa, il suo sguardo coraggioso, la sua abilità di narratore per essere raccontata.

Il metodo del coccodrillo” di Maurizio De Giovanni. Dal 30 aprile in libreria. Mondadori editore.

RAGAZZI

Dopo il successo di Le valigie di Auschwitz, il vincitore del Premio Battello a Vapore 2011

È ormai un secolo che a Londra imperversa la guerra tra gli scoiattoli rossi, inglesi, e gli scoiattoli grigi, emigrati dall’America; Eleanor e Marvin, una simpatica coppia di piccioni viaggiatori, un giorno si trovano davanti alla porta di casa un fagottino: si tratta di uno scoiattolo mezzo grigio e mezzo rosso! I due non esitano ad accogliere il piccolo e a crescerlo secondo i principi della convivenza civile e del rispetto della diversità. E sarà proprio Lenny a trovare il modo per riportare finalmente la pace tra i suoi simili…

“La guerra degli scoiattoli” di Carla Ciccoli. Dal 3 maggio in libreria. Battello a Vapore. 

VARI

Per Giuliano Calore nulla è impossibile. A 73 anni è sceso dallo Stelvio in piena notte senza manubrio, senza freni e senza pignone fisso, ultima di una lunga serie di imprese che lo hanno portato per undici volte nel Guinness dei Primati.

Giuliano Calore da sempre ha una grande passione: il ciclismo. E da sempre sente dentro di sé una voce che gli ripete: «Nulla è impossibile ». A quarant’anni si è scoperto un pioniere dello sport estremo salendo e scendendo lo Stelvio (icona della fatica ciclistica) senza usare il manubrio e i freni della sua bicicletta. Poi non si è più fermato. Dopo i primati a ripetizione (compresa la salita e la discesa dallo Stelvio suonando vari strumenti musicali mentre la bici sbandierava tra muretti e precipizi; la salita effettuata pedalando con una gamba sola, e la scalata con neve e ghiaccio…) ha indirizzato il suo contorsionismo ciclistico verso lo slalom, attraversando porte sempre più fitte e sempre più strette a una velocità impossibile persino sul ghiaccio vitreo. Non ancora soddisfatto, a 73 anni Giuliano Calore è sceso dallo Stelvio in piena notte senza manubrio, senza freni e senza pignone fisso. Ha sfidato l’impossibile e le leggi della fisica uscendone vincitore. ed entrando undici volte nel Guinness dei Primati.

“Su e giù dal cielo senza freni” di Giuliano Calore con Giovanni Bertizzolo. Dal 30 aprile in libreria. Dalai editore.

Ben 240 attività fisiche, manuali e intellettuali, suddivise in pratiche schede con le indicazioni di fascia di età e tipologia, adatte a tutti i bambini dalla nascita ai 6 anni; da svolgere da soli o con i compagni, in casa o all’aperto, questi giochi stimolano l’immaginazione e la creatività dei bambini e rendono più profondo il legame con i loro genitori.

Una guida che, con entusiasmo ed energia insegna ad esplorare, manipolare, far finta che, sporcare la cucina, animare pupazzi e peluche, disegnare su fogli ciclopici, utilizzare materiali insoliti, in compagnia dei propri figli.

“Genitori in gioco” di Alessandra Zermoglio. Dal 2 maggio in libreria. Sonda editore.

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