Autore: Stefano Grazioli
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Paesi edizioni
Genere: saggio politico
Pagine: 176
Prezzo: 14.00
Capita spesso di imbattersi, leggendo le pagine di cronaca, in notizie particolari riguardanti circoli politici di estrema destra e delle iniziative o manifestazioni da loro portate avanti. Se fino a pochi anni fa episodi simili, legati a queste frange estremiste, avvenivano solo a scadenze determinate legate al loro personalissimo calendario e in funzione del loro ancora più personale pantheon, dall’avvento della pandemia fino ai tragici episodi delle elezioni americane sono aumentate le presenze estremiste di destra nelle manifestazioni di scontento popolare, legate in particolar modo alle teorie del complotto. In Italia il fenomeno dell’estrema destra è storicamente legato ad alcune delle pagine più cupe della nostra storia (legate alla stagione del terrorismo) ed è sempre stata conosciuta e osservata con attenzione. Ma cosa sappiamo dell’estrema destra estera? Ci è molto ben nota quella americana, ma il fenomeno dell’estremismo nero si nasconde anche in Europa, in particolar modo nella repubblica tedesca.
Se la Germania, terra di origine del nazionalsocialismo, si potrebbe pensare che il fenomeno dell’estremismo di destra sia stato sradicato dopo la fine del Secondo conflitto Mondiale, ci si troverebbe sorpresi nello scoprire come la galassia neonazista sia sopravvisuta sia nei territori della ex Germania dell’Est, sia nella Repubblica Federale Tedesca tanto da aggravarsi con la riunificazione dei due stati in un unica nazione.
Il saggio di Stefano Grazioli, introdotto da una riflessione di Emanuele Fiano, ripercorre la storia dei movimenti neonazisti tedeschi dalla fine della guerra al post riunificazione, i personaggi principlai che hanno animato queste organizzazioni e le attività che hanno svolto. Nella seconda parte del suo lavoro Grazioli mette in evidenza come i vari movimenti neofascisti e neonazisti nei vari paesi europei siano sopravvissuti e abbiano creato una vera e propria rete che era riuscita ad arrivare fino al parlamento europeo.
Il saggio di Grazioli si presenta come un lavoro completo e molto ben organizzato. Ogni notizia, ogni evento è documentato con attenzione mostrando il grande lavoro che è stato svolto per realizzare questo documento.
Lo stile, pur essendo un saggio di natura sociologica, è semplice e scorrevole. I richiami alla storia (sia globale sia del singolo paese) sono presentati con termini corretti e specifici che vengono anche spiegati in modo da risultare chiari anche ad eventuali profani dell’argomento.
Una lettura interessante che apre a molte riflessioni.