Autore: Vito Di Battista
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: SEM
Genere: Narrativa
Pagine: 213
Prezzo: 15 €
Un esordio coraggioso questo di Vito Di Battista, giovane scrittore abruzzese che attraverso L’ultima diva dice addio mi comunica anche il suo grande amore per Modiano… almeno credo, visto e considerato che lo stile dell’autore francese ha aleggiato su di me durante la lettura. Interpretazione personale, dirà qualcuno, ma sono sicuro che al lettore attento non sfuggiranno le tante affinità con il premio Nobel.
La diva che Di Battista ci pone davanti è Molly Buck, attrice statunitense, che lascia le scene mentre si trova al culmine del successo. Una scelta che la porta a rifugiarsi a Firenze, città che l’autore ci descrive con gusto dannunziano. Lo stile utilizzato dallo scrittore abruzzese è infatti elegante e raffinato, fuori moda e lontano dai canoni lessicali contemporanei; elementi che non vanno a svantaggio dell’opera, ma che la rendono ancora più particolare.
Non è lei a parlare, ma il suo biografo, ossia, un uomo timido e introverso, che solo a distanza di anni dalla morte della diva decide di mantenere il patto che fece con lei quando era giovane: scrivere della sua vita. Ma cosa lo ha trattenuto per così tanto tempo? La ricerca dell’ultimo amante di Molly, un uomo che sa tutto di lei, che conosce anche quei particolari che l’attrice non ha mai voluto svelare del tutto. Ed è per questo che lui, biografo anonimo, si trasforma in investigatore, mette insieme i particolari che gli sono stati raccontati e va alla ricerca di questo misterioso personaggio di cui sa solo il nome.
Fin qui nulla di sconvolgente, misteri ce ne sono pochi. Per quanto sia stata stravagante, la vita di Molly non è poi così misteriosa. Indubbiamente è affascinante, certamente coinvolgente, ma non vi è nessun segreto che ne possa minare la reputazione. Man mano che andrete avanti con la lettura avvertirete che la volontà di scoprire tutto della vita di Molly è solo una necessità del biografo, che deve all’incontro con la diva un valore terapeutico.
Lui che si sentiva così tanto inutile, ha trovato nell’attrice la sua ragione di vita, anzi, un’ancora di salvezza.
Eppure, in vari momenti del romanzo vi chiederete: Molly Buck è esistita davvero o il protagonista è solo un inguaribile bugiardo, che come lo Zeno di Svevo vive tutto nella sua mente? E perché proprio una diva del cinema viene usata dall’anonimo biografo come figura sulla quale trasferire le sue ossessioni?
Insomma, siamo davanti a un romanzo che ha tante chiavi di lettura e che si presta a profonde riflessioni. Come dico sempre, il panorama italiano è ricco di proposte fuori dal comune e interessanti. Vito Di Battista è sicuramente tra queste.