
Pagine: 414
Prezzo: 19 euro
Pietro Caliceti, avvocato milanese esperto di diritto societario, torna in libreria con un legal thriller che punta ad affondare l’analisi nelle intricate vicende del Vaticano e negli scandali che lo riguardano, prendendo le mosse dai fatti di cronaca del recente passato. Sa di non essere il primo a farlo, tanto da citare Dan Brown nelle prime righe, ma forse è il primo a volerci spiegare in maniera chiara e lucida i meccanismi che sono alla base di questi intrighi, partendo dal cuore dello stato pontificio.
Un attentato jihadista, un Papa morente, un vescovo corrotto al centro di vicende di pedofilia: c’è in gioco la lotta per il potere in Vaticano. Due fratelli, uno avvocato e l’altro prete, apparentemente divisi dal proprio credo, si scoprono uniti dal riconoscimento di valori comuni e lottano per la ricerca della verità. Dice Giovanni Macchia ad Alessio: “Be’, direi che Dio qui non c’entra proprio niente. C’entra solo la Chiesa e c’è una bella differenza. Su Dio forse ti posso anche seguire. Il discorso della scommessa, dell’opzione, come la chiami tu: ha una sua logica anche se sai come la penso io. Ma con la Chiesa la scommessa non regge. Tutto il discorso della scommessa si basa sul fatto che non si cosa c’è dopo la morte. E’ l’ignoto che dà senso alla scommessa. Ma la Chiesa non ha niente di ignoto. E’ qui sulla terra, fatta di uomini. Non ha niente a che vedere con Dio” (pag.125).
Sono loro ad indagare sulla strage, insieme alla polizia da una parte e ai due contendenti dall’altra: il progressista e discusso Warren Hamilton, con cui Alessio collabora e il conservatore Angelo Vignale, ben deciso a non perdere la partita. Un romanzo quasi interamente dialogico, in cui c’è spazio anche per confronti e riflessioni, costruito su brevi capitoli tesi e incalzanti con trame che si intrecciano e spingono il lettore nel vortice delle intricate vicende vaticane. Le scene si spostano da Roma al Sudafrica in un susseguirsi di tensioni alla ricerca della verità, che piano piano si fa strada nella mente del lettore fino ad apparire nella sua terribile evidenza.
Da leggere, perché abbiamo bisogno di storie che ci muovano, oltre che l’indignazione, anche la voglia di reagire. In fondo, se si cerca bene, nei meccanismi del male e della corruzione c’è una crepa, dove il bene può insinuarsi: un’opzione inaspettata.