
Autore: Robertson Catherine
Genere: Romanzo
Traduttore: Olivia Crosio
Pagine: 340
Prezzo: 9.90 €
“Caro lettore, sono Darrel e la mia vita ricomincia ora” potrebbe essere il secondo titolo del divertente e ironico libro di Catherine Robertson alias Darrel Kincaid, che si è ispirata alla sua vita reale e ha raccontato, romanzandolo, quello che veramente le è successo.
Tutto scorre serenamente a casa della protagonista in Nuova Zelanda, fino a quando le muore improvvisamente il marito. Si trova quindi a un bivio della sua vita: che cosa fare ora? “Ma non c’era nessun pugno in aria, solo il mio respiro affannoso, il cuore che martellava come fossi stata sfiorata da un treno merci. Questo perché a conversazioni immaginarie tra i miei personaggi, era alla mia vita che tentavo disperatamente di aggrapparmi. Mi resi conto che senza un posto dove andare, stavo tornando indietro. Scivolavo (…) come quando mi lasciavo sballottare dalle circostanze perché non ero mai presente, mai al comando. Dovevo fare qualcosa, andare da qualche parte. Ma c’era un problema: non avevo la piu’ pallida idea della direzione”.
Sarà proprio il lutto a diventare il punto di svolta per prendere in mano le redini della sua vita. Darrel decide di partire, destinazione Londra. Mette insieme le sue cose, il suo dolore e i suoi vestiti e con la stessa velocità con cui si prenota un volo aereo per le vacanze lei prenota una seconda chance in un altro paese, di cui non sa nulla e in cui non conosce nessuno. Ma la sua ironia, il suo mondo interiore popolato di personaggi letterari, la forza vibrante della fantasia che trasforma la realtà le permette di superare una perdita profonda. E di andare avanti.
“Mio Dio quanti soldi ci vogliono per cambiare paese! Nei miei romanzi per farsi sballottare in giro per il mondo alle miei eroine bastava farsi assumere come press agent da qualche miliardario..”
Il lettore parte insieme a Darrel in questa avventura un po’ on the road, dove succede tutto e il contrario di tutto, e partecipa alle sue nuove giornate londinesi. L’arrivo in Inghilterra poteva essere essere problematico, difficile, invece sembra di essere catapultati dentro un mondo diverso, popolato da personaggi curiosi che pagina dopo pagina prendono vita e diventano concreti compagni di viaggio.
A partire dalle prime persone che incontra in un bar, dove si ferma per incontrare il proprietario della sua futura casa : “La mia mente cominciò a trasformarlo in uno dei miei personaggi. E’ una pessima abitudine, che dovrei imparare a tenere a freno. Lo faccio solo con quelli che conosco poco ed è un bene che la conoscenza non si approfondisca, perché se incontro di nuovo queste persone finisco con il parlare di qualcosa che hanno fatto, solo per rendermi conto di punto in bianco che quel qualcosa è un prodotto della mia fantasia e loro non hanno idea di quel sto dicendo. Imbarazzante. Non consigliabile. Ma è difficile smettere. Di fantasticare intendo. Quando tornò al tavolo lo avevo talmente rimodellato e adesso assomigliava a un altissimo Clive Owen dal torbido passato..”
E il bar soprannominato “bar degli italiani” diventa il punto di incontro e scontro di Fogliolina, il Signor Perfettini, il Grosso, Claude. Londra diventa quel piccolo quartiere dove le vite delle persone, rimodellate dalla fluida fantasia della scrittrice, si intrecciano e si tessono fino a ricreare altre storie e generare altre vite e restituire infine a Darrel la famosa seconda chance.