La consulente – Jeffery Deaver

Titolo: La consulente
Autore: Deaver Jeffrey
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Rizzoli
Genere: Giallo & Thriller
Traduttore: Valentina Ricci
Pagine: 466
Prezzo: 19.50

Ci troviamo davanti ad un libro la cui bozza risale a vent’anni or sono e riproduce fedelmente l’atmosfera di uno studio legale newyorkese dell’epoca, colma di sete di successo e potere, di bramosità di ricchezza ed eccessi.

In particolare viene evidenziata la figura dell’avvocato senza scrupoli votato al dio denaro, disposto a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi.

Ho scelto di credere che avesse fatto qualcosa di male. E’ una questione di convinzione. Non saprei spiegartelo ma si, ci credo.

La storia ruota intorno alla sparizione di un documento fondamentale per lo studio legale Hubbard, White & Willis, una cambiale determinante per la vittoria in un importante processo. Per risolvere internamente questo caso Mitchell Reece, l’avvocato che si occupa della causa, si affida alla praticante Taylor Lockwoor. Si viene così a creare una situazione di spionaggio, di intrighi e tradimenti, dentro ad un ambiente già caratterizzato da tensioni e divisioni interne, che condurrà la protagonista a ricomporre passo dopo passo il puzzle di questo mistero, portandola ad entrare nelle vite di tutti i personaggi fino ad arrivare a rischiare anche la propria.

Il momento perfetto, quando si dimentica che l’amore non è quasi mai per sempre, che quasi tutte le parole sono inconsistenti vibrazioni d’aria, che in quasi tutte le relazioni si annidano differenze comiche e dolenti che nessun altro animale al mondo potrebbe mai tollerare, né sarebbe tanto stupido da cercare disperatamente.

Come per ogni buon thriller il finale riserva colpi di scena, ribaltamenti della storia che però da Deaver ti aspetti (almeno il sottoscritto avendo letto praticamente ogni suo libro). L’autore difficilmente delude: le sue storie sono solitamente sempre di ottima fattura ed intuizione. Inoltre la minuzia di particolari relativi ad un determinato argomento e la creazione di un contesto veritiero riescono sempre ad immergere il lettore nella situazione narrata, e questo libro non fa eccezione.

Nonostante tutto, questo approccio al “legal thriller” non riesce, però, ad essere sicuramente uno dei suoi romanzi più riusciti: l’azione è un po’ sterile e l’intrigo non troppo coinvolgente. D’altronde le aspettative verso un autore del suo calibro sono elevate, ma non sempre si riesce a raggiungere l’eccellenza. Rimane comunque un buon libro, una piacevole lettura.

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