Titolo: Il peso
Autore: Liz Moore
Editore: Neri Pozza
Traduttore: Ada Arduini
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 351
Un libro sull’isolamento e sulla possibilità di uscirne fuori quando qualcuno, all’improvviso, entra nella tua vita e te la cambia radicalmente.
Arthur Opp ex professore di letteratura tremendamente grasso vive isolato dal mondo nella sua casa a New York. Mangia ordinando, attraverso internet, ogni genere di cibo che divora in modo disordinato, anche i contatti con l’addetto alle consegne è ridotto al minimo e per eliminare la spazzatura usa direttamente la finestra. Il suo mondo è la sua stanza e la sua finestra è la sua unica porta verso l’esterno. L’unico legame con la realtà esterna è dato da un scambio epistolare che l’ex professore tiene con una sua ex allieva di un corso serale che, seppur non troppo dotata intellettualmente, è una delle poche persone capace di mostrargli amicizia e guardare oltre il suo aspetto fisico. Charleen Turner l’altra protagonista del libro s’è lasciata divorare dalla vita: incapace di creare forti relazioni umane, fatica negli studi e si lascia consumare dall’inedia e dall’alcol. Il mondo per lei è fatto di possibilità incompiute, di tentativi abbozzati di affrontare la realtà. Il figlio di Charleen è un giovane bravo negli sport e con le ragazze, ma che si sente smarrito per la mancanza di una figura paterna e per l’isolamento dal mondo della madre.
In un mondo costituito da microcosmi chiusi solo l’arrivo di una persona con molti problemi, ma con tanta voglia di vivere riuscirà a smuovere persone che avevano rinunciato al contatto con gli altri e con la realtà.
Un libro che con semplicità parla al cuore di tutti noi mostrandoci come sia facile chiudersi nella propria caverna, ma anche come come ognuno di noi possa trovare un po’ di serenità attraverso quelle persone che a prima vista sembrano diverse caratterialmente e culturalmente, ma, cosa importante, sanno parlare al nostro cuore.