A tu per tu con… Eloy Moreno

Dopo aver letto e recensito il romanzo dello scrittore spagnolo Eloy Moreno “Ricomincio da te” (Corbaccio Edizioni), abbiamo posto alcune domande per voi all’autore, che ci ha brevemente parlato di sé e della sua avventura letteraria. Ecco cosa ci ha raccontato.

Da esordiente nella difficile giungla editoriale, può dirci quando ha capito che avrebbe potuto farcela a pubblicare il suo primo libro?

Sono stati i concorsi letterari a incoraggiarmi: scrivo sin da quando ero bambino e ho cominiciato presto a inviare brevi racconti. E diverse volte venivano scelti e premiati. Così, ho pensato che il passo successivo dovesse essere scrivere un romanzo, e così è stato! Ma la vera fiducia me l’ha regalata la reazione positiva dei primi lettori del mio manoscritto: mi dicevano di avere riso, pianto, di essersi emozionati per la storia che avevo raccontato. Allora, ho capito che avrei potuto farcela.

Anche se, indubbiamente, resta veramente difficile farsi notare e farsi pubblicare, per un esordiente, perché gli editori propendono quasi sempre per gli scrittori già noti e affermati. Difficilmente, si assumono il rischio di pubblicare un nuovo autore!

Invece, dopo aver inizialmente stampato il suo romanzo a proprie spese, in forma per così dire ‘domestica’, con tanto di copie stampate in tipografia, finalmente la casa editrice Espasa l’ha notata e pubblicata. Cosa è cambiato, per lei, da allora?

In realtà a livello professionale nulla, nel senso che svolgo lo stesso lavoro: sono ancora un informatico, anche perché come tutti sanno vivere di sola letteratura è molto difficile. In compenso, però, adesso ho l’opportunità di viaggiare molto più spesso: vado a conferenze, a fiere librarie ed editoriali, incontro molte persone per parlare del mio romanzo, mi capita di essere intervistato dai giornali e dalle radio. Insomma, è una vita dotata di maggiori stimoli sicuramente, ma per il resto non è cambiata.

E per quel che riguarda “Ricomincio da te”, si riconosce nel protagonista? Le relazioni uomini-donne che ha rappresentato sono segno della moderna incomunicabilità fra i sessi?

In realtà, anche se molti credono si tratti di un testo autobiografico, c’è veramente poco in comune fra me e il protagonista del mio romanzo, anche se, chiaramente, ogni autore mette un po’ di se stesso in ciò che scrive. La società che descrivo è, del resto, proprio la stessa in cui tutti o quasi siamo immersi: scorre così rapidamente che non c’è il tempo per parlarsi reciprocamente e per conoscersi, così si finisce per cadere nell’incomunicabilità, che non esiste solo fra uomini e donne ma fra tutti noi. Pensiamo sempre e soltanto a lavorare, per poter permetterci il lusso di ciò di cui, per mancanza di tempo, non potremo mai godere.

Venendo alla lettura, che tipo di lettore si definirebbe e che autori la attirano di più?

Sono un lettore molto “terreno”, che ama cambiare anche in base ai consigli che riceve, in merito di letteratura, dagli amici più fidati. Fra i miei autori preferiti ci sono, però, certamente Juan José Millas, Saramago e Asimov… solo per citarne alcuni.

Per ultimo, le va di fare un saluto ai nostri lettori?

Certo! Un saluto caloroso dalla Spagna a tutti i lettori degli Amanti dei Libri!

Leggi anche la recensione di “Ricomincio da te” di Eloy Moreno

 

 

Elisa è docente in un liceo, dottore di ricerca in Anglistica e giornalista pubblicista

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