
Autore: naomi mitchinson
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Fazi
Genere: Fantasy
Traduttore: Donatella Rizzati
Pagine: 148
Prezzo: 7.99
In un mondo lontano, o semplicemente diverso da quello che conosciamo, Halla è la figlia di un Re delle terre lontane. La vita di Halla è segnata: diventerà grande, crescerà a corte e sposerà un principe a cui darà degli eredi. Ma l’arrivo di una perfida matrigna che prende il posto di sua madre nel letto regale scombussola un po’ il destino che sembrava già scritto per Halla. La bambina, ancora piccola e innocente viene salavata dalla Balia, una donna esperta di arti magiche, che la porta nei boschi e la cresce assieme agli Orsi. Halla dimentica lentamente la sua vita di principessa e di umana e cresce lentamente come un fiero membro del regno degli Orsi. Il destino ha comunque in serbo altre cose per la piccola Halla. Quando anche la vita nel mondo selvaggio è destinata a concludersi, Halla verrà adottata da una creatura di stirpe ancora più nobile e antica: un drago. Halla imparerà a vivere con le creature più antiche del creato e a stare con loro fino a quando la morte dell’Antico Uggi, il possente dragone che l’aveva cresciuta, avvenuta per mano degli esseri umani, costringe Halla a tornare indietro, in un mondo che le sembra spaventoso e ostile e che non le ha mani mostrato nulla di buono. Ma non tutti gli uomini sono creature perfide e crudeli. Halla imparerà che anche gli uomini, come i draghi e gli orsi, possono essere creature diverse e differenti.
Il viaggio di Halla è probabilmente uno dei primissimi libri appartenenti al genere fantasy scritto in età moderna. Figlio di una delle più eclettiche ed interessanti scrittrici inglesi contemporanei, la prolifica Naomi Mitchison, questo racconto lungo edito da Fazi è qualcosa di assai sorprendente. All’inizio del mio commento ho definito questo romanzo, un romanzo fantasy forse per via dei numerosi elementi presi a prestito da quel genere di narrazione. Ma Il viaggio di Halla è un testo che ha una difficile collocazione. Ha tutti gli elementi della fiaba (una collocazione incerta, un luogo lontano, un re una matrigna cattiva) ha i tratti del fantasy (draghi parlanti che fanno da tutori e le cui personalità ricordano molto i draghi tolkeniani, troll servili e stupidi, sirene pericolose e infide), ha qualcosa in prestito dal romanzo di formazione (il percorso di crescita travagliato apprendendpo nuovo conoscenze e crescendo sempre di più, passo dopo passo) e ha dei momenti in cui sembra un romanzo ambientalista (il grande rispetto per il mondo animale e vegetale visto come saggio e buono e contrapposto al selvaggio e crudele mondo civilizzato). Il viaggio di Halla è anche qualcosa di più, arriva a toccare anche il genere storico presentando l’antica e perduta città di Bisanzio con le sue peculiarità e le sue contraddizioni con i suoi punti di luce e la più totale oscurità.
Il romanzo della Mitchison è in grado di fondere appieno tutti i generi senza risultare pesante o in qualche modo forzato. Ogni passaggio è perfettamente curato con una precisione certosina, gli elementi narrativi si contaminano tra di loro con piacevolezza. Le descrizioni reiscono ad essere molto vivide senza essere pretenzione o eccessivamente ridondanti e pesanti e il ritmo narrativo si mantiene stabile senza grossi colpi di scena o senza particolari momenti di noia.
Di Halla credo che adorerete ogni momento della sua crescita. Halla bambina orso è una metafora squisita e dilicata sul mondo dell’infazia e le pagine che raccontano dei suoi momenti tra gli animali, lungi dal poter essere paragonate al Libro della Giungla di Kipling, sono molto toccanti per i messaggi che contengono e per la semplicità degli attori in scena. Ho provato anche un moto di invidia quando la piccola Halla viene adottata dai draghi (fin da piccolo è sempre stato l’animale che preferivo in assoluto) e ho trovato molto interessanti le presentazioni storiche fatte nella terza parte del libro.
Siccome siamo vicini al Lockdown, che partirà domani, avere accanto un libro che possa spezzare la pesantezza di questi giorni difficili con l’ariosità della fantasia penso sia una buona idea. Consiglio vivamente di leggerlo anche solo per immergere i piedi nello stagno della fantasia e vedere che sensazione di libertà possa trasmettere. E se trovate troppo poetiche queste mie parole, lo consiglio anche solo per dire “ho letto un romanzo scritto da una donna eccezionale” (fate una ricerca sulla signora, una vita davvero invidiabile).
Consilgiatissimo.