
Autore: Rosso Elisa
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Piemme editore
Genere: Fantasy, Young adults
Traduttore: Elisa Rosso
Pagine: 309
Prezzo: 18
“Le foglie cadono
Il passo è lento
Di Thenil dei Cervi questo è il lamento
Oh, verdi foreste, mai tornerò…
Eynis fissava Principe, con la mente altrove. E in un sussurro finì lei stessa la strofa:
… ecco, è il mio Destino,
Continuerò il cammino.”
Alla capitale del regno di Nadesh è in corso un colpo di stato: Pseudos, fingendo di difendere la sua patria, attacca il regno del cugino Galwan e lo conquista, divenendone l’indiscusso re. La foga è tale che però non si accorge che una donna sta scappando dal castello, portandosi appresso un fagotto.
Quindici anni dopo, quel fagotto è cresciuto ed ha un nome Bedwyr: l’ultimo legittimo erede al trono di Nadesh. Dovrà combattere per tornare re e in questa avventura verrà aiutato da Rooth, il suo migliore amico, da una compagnia di personaggi molto singolari, tra cui un drago, un lupo e degli elfi, e da Eynis, una ragazza molto particolare… Ma per sconfiggere Pseudos, dovrà trovare le pagine del Libro del Destino, in cui è custodito il futuro del regno.
“Il Libro del Destino: l’erede di Ahina Sohul” è un fantasy scritto dalla giovanissima Elisa Rosso, studentessa diciannovenne del Liceo Classico. Ma non è certo classica la sua storia, anzi è ricca di originalità come nel caso della Dhire Nhynfa, il potere di evocare una delle quattro ninfe principali per usufruire del loro elemento. Anche i personaggi sono ricchi di spunti innovativi e si distinguono gli uni dagli altri per caratteristiche uniche.
Il libro è scritto molto bene, a parte forse qualche punto, in cui la stessa cosa viene ribadita nella pagina seguente, creando qualche inutile ripetizione; le azioni sono talvolta un po’ troppo veloci, ma descritte comunque efficacemente.
La trama è coinvolgente già dai primi capitoli grazie al susseguirsi, quasi ininterrotto, di eventi importanti e ad una serie di dialoghi chiari e spesso divertenti.