Data di pubbl.: 2023
Pagine: 208
Prezzo: € 17,00
Gradevole e accattivante personaggio questo commissario Italo – Italico, in realtà, maschio affascinante di sicuro – Sartori, abruzzese trasferito sul lago di Garda che ogni giorno attraversa a nuoto. Già, perché quell’ora di nuotata tra Salò dove vive e Portese lo porta fra le braccia morbide e voluttuose della vedova Anna Arquati. E se non riescono a incontrarsi, si scambiano enigmatiche missive con riferimenti a libri e poesie che solo loro riescono a interpretare per il comune diletto.
Ed è di ritorno da una di queste nuotate, siamo a fine agosto del 1939 in piena era fascista, che Sartori viene informato dal sottoposto Casali del ritrovamento di due morti ammazzati a Villa Bustoni. Si tratta della bella e giovane contessa Bustoni, nata Marguerite Guerin in Francia, arrivata sul lago alla fine degli anni venti per studi filologici su Catullo:
“La donna, poi, gli era nota personalmente per l’originalità degli atteggiamenti, l’importanza del cognome e il dramma famigliare e personale che l’aveva colpita, oltre che per un paio di fox trot, una polka e una mazurka ballati assieme al ballo di carnevale al Grand Hotel di Gardone.” (pag. 24)
L’altro morto è il giovane e prestante pescatore Rino Gandini. Alla villa, accompagnato dall’agente Bubbico, Sartori deve affrontare una raccapricciante scena del crimine peggiorata dal pregnante odore di pesce marcio, quello che, si presume, il pescatore doveva consegnare alla cuoca come di consueto.
È stato Imerio Bruni, statuario trentenne, attendente del conte Bustoni a trovare i corpi e il dramma famigliare di cui sopra riguarda il conte stesso, ridotto su una sedia a rotelle a seguito di un attentato durante la guerra in Libia.
Tutto fa pensare a un omicidio-suicidio e i lettori capiranno perché, ma Sartori, per quanto incalzato a chiudere in fretta l’indagine dal federale Cantoni e dal conte stesso – lo scandalo è già terribile così – non ne è totalmente convinto. Strani personaggi e strani indizi girano intorno a queste due morti e c’è qualcosa che ronza nella testa del commissario da quando ha visto i corpi e sentito le dicerie che li riguardano: amanti segreti? Forse. Però, quanto somiglia questa vicenda al libro L’amante di lady Chatterley scritto da D.H. Lawrence che proprio sul Garda aveva soggiornato con la compagna tedesca anni addietro. E chi è e cosa vuole il commendator Brambati, arrogante e ricco milanese che bazzica i luoghi? E che ruolo hanno lo spiantato Fabrizio Salvi – che con la contessa faceva il cascamorto – e il suo factotum Marzio Ferrari nella vicenda?
Massimo Tedeschi, con una prosa che riecheggia i romanzi dell’epoca, una prosa ricca che diverte e ammalia, ci racconta in modo ineccepibile un’indagine vecchio stile che supera gli indizi e si addentra nell’animo umano, nella letteratura e nella Storia. Estremamente ben descritti i personaggi di contorno: Assunta Dubini, l’affittacamere del commissario, il prefetto Gallarati Scotti, Santina Albini fidanzata del morto, il contadino Sante Danesi, solo per citarne alcuni.
E poi c’è il lago di Garda con il suo fascino eterno, le meravigliose limonaie che lo circondano, i boschi, i paesi, le albe e i tramonti sempre unici e cangianti.
Una piacevolissima lettura per questo libro finalista al Premio comasco Scritture di lago 2023.