Grandi riflessi – Victor Hugo: I miserabili

Victor Hugo

Titolo: Les Misérables

Autore: Victor Hugo

Anno di scrittura: 1862

Edizione usata per la recensione: Newton Compton, I mammut, 2008.

 

Cominciato nel 1845, Les Misères, Les Misérables  viene pubblicato nel 1862 in pieno realismo. Considerata l’opera più famosa di Victor Hugo, questo romanzo ebbe grande successo fin dalla sua comparsa ed è l’opera che meglio incarna il pensiero dell’autore.

Non tutti sanno che Victor Hugo, opponendosi a Napoleone III, venne costretto a esiliare prima a Bruxelles, poi in Inghilterra. Questi anni furono caratterizzati da grande lavoro: lo scrittore si alzava all’alba, si metteva davanti a una finestra da cui poteva scorgere le coste della Francia e scriveva tutto il giorno. La sua produzione letteraria  di questo periodo è immensa: poemi lirici, poemi engagé, romanzi. Nel 1859 egli rifiutò l’amnistia, dichiarandosi parte della sinistra repubblicana ma sostenendo che la politica non era abbastanza attenta al popolo. Così, nonostante nel corso della sua vita avesse ricoperto importanti incarichi pubblici (pari di Francia, deputato e senatore), si ritirò poco a poco dalla vita pubblica diventando però il grande scrittore popolare della sua epoca. Hugo morì il 22 maggio 1885 con funerali nazionali seguiti da migliaia di persone e venne seppellito al Panthéon.

Les Misérables può essere classificato come un romanzo storico, sociale, epico, filosofico, didattico e sentimentale. L’obiettivo dell’autore era scrivere un romanzo “semblable à la vie”. Infatti, quest’opera offre uno spaccato sociale molto realista del periodo che va dal 1815 al 1832, racconta il passaggio dalle tenebre alla luce, il cammino del male verso il bene e questo cammino sarà il destino di tutta l’umanità. Ma per comprendere meglio il bene e il male di cui stiamo parlando occorre riassumere la vicenda: il protagonista è Jean Valjean, un uomo arrestato e condannato ai lavori forzati per aver rubato un tozzo di pane; questi, pur essendo estremamente solo, all’uscita dal carcere, grazie al prete Myriel, diventa un borghese caritatevole che conduce una vita onesta, sotto il falso nome di M. Madeleine, per sfuggire alle angherie dell’ispettore Javert. Un giorno, però egli scopre che un uomo sarà condannato al suo posto e così decide di consegnarsi alla giustizia. Tuttavia, avendo precedentemente promesso a una delle sue operaie, in punto di morte, che si sarebbe occupato della figlia, evade dalla galera per cercare la piccola Cosette; così trova e salva la povera orfanella dalle grinfie di una coppia di mercanti, i Thénadier, il cui unico obiettivo era sfruttare la bambina. Da quel momento in avanti Valjean dedica tutta la sua vita alla giovane. Cosette, ormai adolescente, s’innamora di Marius, un giovane studente che si batte per le idee socialiste. I tumulti scoppiano a Parigi e l’ispettore Javert viene catturato dagli insorti e, nonostante sia nemico del protagonista, proprio quest’ultimo lo salva.

L’ispettore non avendo più il coraggio di arrestare il suo salvatore si suicida. Tuttavia nel  1832 a lottare sulle barricate ci sono anche i due giovani Marius e Cosette. Marius viene ferito e salvato da Jean Valjean. Dopo una serie di peripezie Cosette e Marius si sposano. Purtroppo  Marius viene  a conoscenza della vera identità del padre adottivo di Cosette, non sapendo che è stato proprio lui a salvarlo egli allontana la moglie dall’anziano padre che si ritrova solo. Ma quando Cosette scopre la verità riesce a vedere il padre per un’ultima volta. Jean Valjean da quel momento può morire, morirà come un santo.

Questa storia racconta di anime miserabili e della loro salvezza. In quest’opera l’autore cerca di trascendere dalla realtà quotidiana della miseria per cercare lo spirito dietro la materia,  infatti sosteneva che lo studio della miseria umana è necessario, ma per fare ciò occorre sublimarla. Per esempio, per studiare un cadavere occorre disinfettarlo, così una putrefazione si idealizza se si vede l’anima che sta dietro poiché la penetrazione sacra della luce santifica le tenebre. Jean Valjean è creato in quest’ottica, egli contiene in sé stesso la sua redenzione, egli infatti morirà lasciando agli uomini questo messaggio:  non c’è nessun’ altra possibilità al mondo se non quella di amarsi.

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