Gli sdraiati – Michele Serra

Titolo: Gli sdraiati
Autore: Serra Michele
Casa Editrice: Feltrinelli editore
Genere: Narrativa
Pagine: 108
Prezzo: 12.00 €

Se devo essere sincero non è stato facile leggere Gli sdraiati di Michele Serra. L’oggetto apparente del suo raccontare, quella generazione iper-tecnologica e multitasking a cui appartengono i suoi figli, mi colpisce profondamente e direttamente per ragioni anagrafiche.

Girando per il web, inoltre, si scoprono tantissime reazioni negative tra chi, non riconoscendosi nella descrizione letteraria del giornalista, ha voluto far sentire la propria voce di dissenso, sottolineando la propria sfiancante e continua lotta per emergere in una società così povera di possibilità e alternative.

Eppure credo che la chiave di lettura per comprendere questo libro sia un’altra. L’incipit (già diventato famoso) “ma dove cazzo sei?” e la frase finale del libro (riportarla non è spoiler) “finalmente potevo diventare vecchio” rivelano, attraverso uno scheletro circolare, il vero protagonista del libro: il genitore che non riesce ad adattarsi alla generazione a lui direttamente successiva ma a cui sente, comunque, di dover trasmettere la propria esperienza di vita.

Tra aneddoti e una metafora finemente costruita (la camminata simbolica verso il colle della Nasca) emerge il bisogno che ha mosso la scrittura di un padre che ha deciso di palesare ogni suo timore di fallimento, ogni sua nuda paura di non aver fatto abbastanza per proteggere e curare i membri più giovani della propria famiglia. L’ironia, sempre pungente e originale, getta un riflettore di luce sui giovani del ventunesimo secolo: il mezzo perfetto tramite cui ragionare, in realtà, su coloro che li hanno generati.

Gli sdraiati  è una fotografia chiara e indelebile dello spazio che si è aperto tra due generazioni. Un buco che nessuno ha occupato e che il progresso ha creato attraverso uno strappo difficile da ricucire. Michele Serra, parlando della sua progenie, analizza tutto ciò: il suo tentativo disperato di capire un figlio che vive esperienze così diverse dalle proprie;  il suo desiderio estremo di indirizzarlo verso valori che paiono persi o tralasciati; il suo volere, potere, dovere di colmare dei gap che sono meno profondi di quello che possono sembrare.

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