Croce e l’ansia di un’altra città – Francesco Postorino

Titolo: Croce e l'ansia di un'altra città
Autore: Francesco Postorino
Data di pubbl.: 2017
Casa Editrice: Mimesis
Genere: Filosofia
Pagine: 212
Prezzo: 17 €

È il secondo libro di Postorino che leggo in meno di un mese e ancora una volta mi trovo davanti a un saggio di grande spessore. La filosofia è sempre una materia difficile da spiegare, che rischia, purtroppo, di rimanere per pochi. Invece, il libro del filosofo calabrese, così come quello precedente dedicato a Carlo Antoni, può interessare anche il grande pubblico.

Con questo lavoro, Postorino, vuole dimostrare come lo storicismo assoluto di Croce abbia influenzato, anche quando i diretti interessati si sono posti in opposizione alle sue tesi, il pensiero di Calogero, Bobbio, Calamandrei e Capitini. L’obiettivo di Postorino è quello di farci capire quel processo, attraverso il quale, il liberalismo si è socializzato e il socialismo si è liberalizzato, confluendo in quella particolare corrente chiamata social-liberalismo.

Insomma, sembra quasi impossibile riuscire a far conciliare la libertà individuale con l’aspetto sociale. Vero è che Croce, alla fine del diciannovesimo secolo, è stato un fervente studioso del marxismo, nonostante ne sia stato più critico che seguace, ma è anche vero che qualcosa del filosofo tedesco è andato a riempire alcune lacune del suo “storicismo”. Ma c’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione, Croce pone la politica al fianco della storiografia e dell’estetica, e dà vita a un suo personale liberalismo, che ha poco a che vedere con il liberismo.

Per Croce la libertà è tutto e consiste nella capacità di far trionfare il bello. Per i suoi oppositori, però, il filosofo è spesso contraddittorio e appare, a volte, troppo legato a un idealismo difficilmente attuabile. Se si dà importanza alla storia e la si pone come “evoluzione spirituale”, l’Utopia diventa nemica della concretezza, tanto da vivere al di fuori di quel “burrascoso universo” che pone davanti, come “dialoganti”, il Sein, ciò che è per natura; e il Sollen, ciò che è per la legge morale, ossia, il mondo dei valori, che stimola l’azione e che dà forma ad ogni desiderio umano.

Insomma, siamo davanti a un discorso complesso, che il nostro Postorino ci spiega con grande abilità. La capacità divulgativa del filosofo calabrese rende interessante questo libro, che non dev’essere considerato un manuale per gli addetti ai lavori o per i soli amanti della materia. Certamente, quando si viene a contatto con la materia vivida del “pensiero” umano, tutto può sembrare sfuggente, astratto, impossibile da decifrare se non si hanno delle basi. Ma non è proprio così. La filosofia va difesa, letta e divulgata, perché è solo grazie ad essa che si può tornare ad un “pensiero d’insieme”, che ci traghetti fuori dalle pericolose secche del “pensiero didascalico”.

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Martino Ciano

Classe 1982, vive a Tortora, comune della provincia di Cosenza. Promesso ragioniere, lascia la partita doppia per la letteratura, la poesia, la musica e il giornalismo. Si laurea in Scienze Storiche all’Università La Sapienza di Roma. Attualmente è corrispondente per l’emettente televisiva Rete 3 Digiesse. Nel 2011, l’incontro con Gli amanti dei libri, per cui cura la rubrica Amabili letture. Collabora anche con le riviste letterarie Euterpe, Satisfiction e Zona di Disagio di Nicola Vacca. Ama scrivere racconti, alcuni dei quali sono stati pubblicati su siti e riviste on-line. Tra questi, La logica del difetto è nel catalogo dalla Bla - Bookmark Literary Agency di Paolo Melissi. La sua pagina personale facebook è Dispersioni 82. AMABILI LETTURE: I libri che mi piacciono, i classici che mi hanno formato, il profumo delle parole che mi hanno riempito l’anima. Sono un lettore anarchico, che si sposta da un genere all’altro con il solo obiettivo di saziare le mie curiosità. Voglio condividere con voi le mie impressioni sulle opere che mi hanno reso un divoratore di parole. In questo spazio verrà data voce agli esordienti, agli autori dimenticati, ai poeti, ai sognatori, agli irregolari. La letteratura è arte e scrivere d’arte è il mestiere più bello del mondo.

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