
Autore: Giuseppe Festa
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: Salani editore
Genere: Romanzo per ragazzi
Pagine: 128
Prezzo: 12,90
È uscito da pochissimo il nuovo libro dello scrittore, musicista ed educatore ambientale milanese Giuseppe Festa. Dopo averci portati a conoscere lupi, orsi e gattopardi nei romanzi precedenti, ci conduce questa volta al nido dell’aquila, con un’avventura originale e appassionante che può essere letta ed amata dai 10 anni in su.
Come in tutti i libri di Festa, le vicende si dipanano su due livelli: quello del regno animale e quello degli umani, che finiscono inevitabilmente per intrecciarsi.
Le aquile Levante, Mistral e il loro figlio Zefiro – aquilotto non ancora in grado di volare – sono gli esponenti del mondo animale. La loro vita quotidiana è raccontata dal piccolo, che aspetta fiducioso ogni giorno che i genitori gli procurino del cibo. Festa è bravissimo a rendere reali i pensieri dell’aquilotto, e sembra di vedere il mondo dal suo punto di vista.
Il protagonista umano è Lucio, quattordicenne come tanti con un rapporto amore-odio verso la scuola, amante della musica (rigorosamente rock) e degli animali. Unica peculiarità: in seguito a una malattia degenerativa del nervo ottico contratta a soli 2 anni, ha perso completamente la vista. Nonostante la condizione di cecità, Lucio riesce a mantenere un certo livello di indipendenza, rivelandosi orgoglioso e testardo. Esita a farsi aiutare, persino quando si trova in montagna con la zia Bea, con la quale da anni viaggia e fa passeggiate. L’estate alla fine della terza media, zia e nipote si recano sulle Dolomiti, al rifugio Cento Passi. Qui fanno la conoscenza del simpatico proprietario, Ettore, e della sua nipote Chiara, ragazzina timida e insicura (al punto da apparire algida agli occhi dei coetanei), della stessa età di Lucio. Entrambi frenati dai propri limiti, ci vuole un po’ di tempo prima che i due ragazzi diventino amici, ma pian piano iniziano a confidarsi e lasciarsi andare. Chiara, che per una volta non può fare leva sulla sua bellezza ma deve comunicare se stessa in maniera inedita, si trova sempre più a suo agio con Lucio, il cui fatto di essere cieco lo imbarazza meno di quello che gli altri potrebbero pensare. Non solo, in assenza della vista, tutti gli altri sensi si sono acuiti nel tempo, e il suo modo di vivere la montagna, tramite odori e sensazioni, rende l’esperienza speciale.
Bea e Lucio conoscono anche Tiziano, la guida, che li porterà il giorno successivo insieme a Chiara al Picco del Diavolo, dove si trova il nido dell’aquila. Ma, mentre la combriccola si appresta a partire, due bracconieri senza scrupoli decidono di catturare proprio l’aquilotto, e toccherà ai nostri amici fare il possibile per aiutarlo…