Autore: Leonardo Sciascia
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Adelphi
Genere: Narrativa
Pagine: 69
Prezzo: € 7,00
Per Leonardo Sciascia ci sono molti punti oscuri nella morte misteriosa dello scrittore francese Raymond Roussel, avvenuta a Palermo il 14 luglio 1933 nella stanza n. 224 del Gran Hotel et des Palmes. La vicenda per lo scrittore siciliano assume un che di misterioso che sa di detective story.
Nel 1971 al caso Sciascia dedicò un piccolo libro. Adesso Atti relativi alla morte di Raymond Roussel ritorna in libreria per i tipi di Adelphi, a cura di Paolo Squillacioti.
Sciascia entra negli atti dell’inchiesta e da quelle carte mette in evidenza i punti oscuri sulla morte dello scrittore. «I fatti della vita sempre diventano più complessi ed oscuri, più ambigui ed equivoci, cioè quali veramente sono, quando li si scrive – cioè quando da “atti relativi” diventano per così dire “atti assoluti”. Come diceva quel poliziotto di Graham Greene: “Possiamo impiccare più gente di quel che i giornali possono pubblicare”. Anche noi, tutto sommato».
Sciascia fu folgorato dalle curiose coincidenze e dalle piccole inquietanti fatalità.
Anche il giornalista Mauro De Mauro, che poi scompare misteriosamente, stava svolgendo per il suo giornale un’inchiesta sulla morte misteriosa dello scrittore francese.
Sciascia come fa sempre nei suoi libri affronta la realtà e si avventura nel fascicolo degli atti relativi sulla morte dello scrittore e ne ricostruisce tutte le dinamiche contraddittorie e burocratiche.
Sciascia, infatti, ottiene una copia del fascicolo d’indagine e ne ricava l’impressione di un’inchiesta chiusa in tutta fretta e scolta in maniera sommaria e superficiale, in cui sono presenti punti oscuri.
Lo scrittore mette in evidenza i vizi di forma della legge, le storture giudiziarie della polizia fascista.
Sciascia con il suo racconto – inchiesta, come è accaduto per la scomparsa di Ettore Majorana, riapre il caso della morte misteriosa di Raymond Roussel e ne accresce il mistero.
In questo racconto giallo dal vero, così fu definito da Arrigo Benedetti nel marzo 1971 quando il testo di Sciascia fu pubblicato su Il Mondo, il mistero si fece più fitto. Ancora una volta il grande scrittore siciliano nel buio della storia cerca di fare luce con il suo acume critico sempre attento alla verità dei fatti e alle sua negazione. Come sempre Sciascia arriva al fondo della questione e si conferma uno scrittore scomodo che dà fastidio a molti.