Attesa di Dio – Simone Weil

Titolo: Attesa di Dio
Data di pubbl.: 2024
Traduttore: Maria Concetta Sala
Pagine: 350
Prezzo: €14,00

Simone Weil, figura straordinaria e contraddittoria del pensiero filosofico e religioso del Novecento, ha attraversato il suo tempo come una rapida meteora ed ha lasciato in eredità l’originalità e l’autenticità del suo percorso speculativo con il quale ancora oggi bisogna fare i conti.

Scrittrice, irrequieta, indipendente, rifiuta schemi e scuole di appartenenza e dedica la sua breve vita alla ricerca interiore tenace fondata sull’idea di partecipazione, dell’impegno e della testimonianza.

Troviamo Simone, innamorata nella contemplazione dell’intreccio tra vita e pensiero, nelle vesti di insegnante di filosofia, di operaia, di animatrice del dibattito politico, spirituale e filosofico del suo tempo.

Attraverso le sue opere si deduce che la vita è concepita dal suo pensiero come una ricerca continua motivata dal bisogno di fare esperienza affidandosi alla partecipazione vissuta con intensa emotività.

Dalla riflessione intorno ai suoi scritti oggi si comprende ancora la grandezza della Weil, la cui conquista spirituale indaga il complesso mondo delle idee e del pensiero mostrando l’autentica scelta di libertà in favore della verità.

Adelphi ripubblica in edizione economica Attesa di Dio insieme a L’ombra e la grazia il libro più importante della scrittrice e filosofa.

Costituiscono parte essenziale dell’opera una raccolta di scritti – composti fra l’autunno del 1941 e la primavera del 1942 – apparsa postuma nel 1949 per le cure di Joseph-Marie Perrin, l’affabile padre domenicano che fu amico, confidente e destinatario delle sei lettere che, dettate da un ineludibile «bisogno di verità».

La filosofa e mistica francese sceglie la dimensione dell’attesa per confrontarsi con il suo bisogno di domanda di Dio.

La speculazione di Simone Weil, arrivata al cristianesimo per una libera ricerca intellettuale, estranea a qualsiasi appartenenza ecclesiastica, cerca la luce divina fuori dalla mediazione ottusa dell’idolatria.

La sua ricerca di Dio, nella dimensione dell’attesa, abdica al divino. Questa è la forza rivoluzionaria del suo pensiero.

L’affondo della Weil è incisivo: «Dio si è svuotato della sua divinità e ci ha riempito di una falsa divinità. Svuotiamoci di essa. Questo atto è il fine dell’atto che ci ha creati».

Cristina Campo parla di Attesa di Dio come un libro immenso che ha convertito molti non cattolici e ha deconvertito molti cattolici.

Weil, negando il suo io fino all’annientamento nel desiderio di voler seguire l’esempio di decreazione di Dio, rimase in sua attesa coltivando quel imprescindibile bisogno di verità che prende le distanze dal dogma e dalla sua rigidità ecclesiastica.

Non si esce illesi dalla lettura di Attesa di Dio e dal radicale e sentito bisogno di verità di Simone Weil, che brucia sempre di carità e umanità e si apre alle necessità interiori di tutte quelle coscienze consapevoli che non si arrendono alla deriva del pensiero.

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