Anna – Niccolò Ammaniti

Titolo: Anna
Autore: Ammaniti Niccolò
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Einaudi editore
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 288
Prezzo: 19,00


“Anna Salemi era nata a Palermo il 1 marzo 2007 da Maria Grazia Zanchetta e Franco Salemi.”
Anna ha solo nove anni quando, insieme a suo fratello minore Astor, si ritrova orfana in una Sicilia fantasma. Un virus letale contamina l’intera umanità; lo chiamano “La Rossa”, a causa delle strane macchie con cui si manifesta senza più tornare indietro. Non lascia speranza: la comparsa di una macchia cutanea è l’inizio del conto alla rovescia che conduce inevitabilmente alla morte. Nessuno riesce a sfuggire a questo destino, nessuno eccetto i bambini. Il virus, così crudelmente brutale, sembra avere infatti pietà dei più piccoli.
Il mondo col passare del tempo comincia a svuotarsi di adulti, le città diventano cimiteri a cielo aperto: niente traffico, verande dei negozi abbassate, case deserte, nessun rumore. Tutto si ferma.
E in questo immenso vuoto si muovono i due fratelli, protagonisti dell’ultimo romanzo di Niccolò Ammaniti edito da Einaudi; un legame strettissimo quello che lega Anna ad Astor, carico di forti responsabilità e che sarà più volte messo a dura prova nel corso della storia.
In questo racconto assistiamo ad un vero e proprio salto temporale all’indietro: si torna alla caccia, al baratto, alla lotta per il cibo. Bambini troppo piccoli per ricordare lo stato di cose prima del virus, vivono in aggregazioni simili a tribù primitive, disimparano a leggere e a parlare, a riconoscere quello che li circonda, diventano violenti e pericolosi.
Uno scenario opposto a quello che si immaginerebbe per i prossimi anni: niente più elettricità, nessun tipo di tecnologia, nessuna attività commerciale; vince chi è più forte, o meglio, chi è più forte vince.

“C’era un’atroce genialità, secondo molti di natura umana, nel modo in cui il virus si propagava e nella sua lunga quiescenza che lo aveva trasformato in una bomba biologica. La velocità con cui mutava rendeva impossibile sintetizzare un vaccino. Nemmeno i ricercatori che ci lavoravano, nonostante le rigorose procedure anti-contaminazione, riuscivano a sopravvivergli.”

Anna è l’eroina di questa Apocalisse; la donna-bambina che cerca di proteggere ad ogni costo suo fratello dai numerosi pericoli che li aspettano. Rimane lucida e razionale di fronte a un presente senza futuro. Cerca di non cadere nelle vane illusioni che invece la maggior parte dei piccoli sopravvissuti intesse per continuare a vivere. Per la protagonista non esiste nessuna formula magica, nessun rituale che possa sovvertire di fatto la realtà. Ma con lo svilupparsi della trama, anche la ragazzina decide di voler credere che qualcosa di meglio sia possibile, e così, decide di iniziare un viaggio per lasciare l’isola che l’aveva da sempre accolta, attraversare lo stretto e approdare in Calabria, con la speranza di trovare uno scenario diverso e magari, qualche sopravvissuto adulto alla ricerca del vaccino che li avrebbe salvati, come le ripeteva sempre la mamma.

Durante il viaggio non mancano forti emozioni, che l’autore sa trasmettere ai suoi lettori in maniera diretta e coinvolgente. Non sono solo Anna ed Astor a viaggiare, con loro infatti ci siamo anche noi: chi legge questo romanzo non può che gioire per ogni successo, e soffrire quando le cose non vanno come si avrebbe voluto. E’ facile lasciarsi trasportare da queste pagine grazie ad un Niccolò Ammaniti che, ancora una volta, dimostra di essere uno dei grandi nomi della narrativa italiana degli ultimi anni.

“Di fronte a quei resti la bambina intuì che la vita è un insieme di attese. A volte così brevi che nemmeno te ne rendi conto, a volte così lunghe da sembrare infinite, ma con o senza pazienza hanno tutte una fine.”
I bambini, nel pieno della loro vita, scoprono di avere a che fare con una realtà in cui la morte fa da regina, detta le leggi del nuovo mondo. Ma tutto questo non gli impedisce di vivere a pieno il tempo che hanno a disposizione: i nostri protagonisti scoprono la felicità nella sopravvivenza e nella speranza di un lieto fine; scoprono l’amore, il sentimento, la mancanza; si sentono grandi.

“Dopo la morte dei suoi genitori era precipitata in una solitudine così sconfinata e ottusa da lasciarla idiota per mesi, ma nemmeno una volta, nemmeno per un secondo l’idea di farla finita l’aveva sfiorata, perché avvertiva che la vita è più forte di tutto. La vita non ci appartiene, ci attraversa. La sua vita era la medesima che spinge uno scarafaggio a zoppicare su due zampe quando è stato calpestato, la stessa che fa fuggire una serpe sotto i colpi della zappa tirandosi dietro le budella. Anna, nella sua inconsapevolezza, intuiva che tutti gli esseri di questo pianeta, dalle lumache alle rondini, uomini compresi, devono vivere. Questo è il nostro compito, questo è stato scritto nella nostra carne. Bisogna andare avanti, senza guardarsi indietro, perché l’energia che ci pervade non possiamo controllarla, e anche disperati, menomati, ciechi continuiamo a nutrirci, a dormire, a nuotare contrastando il gorgo che ci tira giù.”
Ammaniti, in una storia piena di morte e solitudine, compie un vero e proprio grido alla vita: non importa quanti anni abbiamo davanti a noi, l’importante è vivere una vita piena.

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Margot Masci è originaria di Assisi, 21 anni, studentessa di Linguaggi dei Media presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Gli Amanti dei Libri permette di esprimere la mia passione per la lettura, stando al centro delle novità editoriali.

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