Personaggi e mondo fantasy secondo due importanti autrici

Sally Green

Sally Green e Samantha Shannon: due delle più celebri e acclamate autrici fantasy dei nostri giorni sono state protagoniste di un brillante incontro-intervista con i lettori alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna lunedì 24 marzo. Fra gli stand della celebre bookfair, che ha riunito quest’anno ben 1.200 espositori da 75 diversi Paesi (ospite d’eccezione il Brasile), le due giovani autrici inglesi hanno incantato i lettori svelando i segreti dei loro ammalianti e inquietanti mondi fantasy.

Sally Green – creatrice del tormentato protagonista sedicenne Nathan

Samantha Shannon

di Half Bad – e Samantha Shannon – che ha dato vita al personaggio della diciannovenne chiaroveggente Paige di The Bone Season , emergono allo stesso tempo come autrici simili e diverse.

Entrambe hanno immaginato un mondo magico afflitto dai soprusi e dalla violenza ma anche intriso di una dirompente energia che proviene dai protagonisti. Outsiders e diversi, sia Nathan che Paige cercano di liberarsi dalle loro sofferenze e dal potere esercitato sulla loro vita dagli altri. Nathan è prima di tutto vittima delle violenze del padre e tutta la narrazione, in prima persona, è plasmata sui suoi sentimenti e sulle sue emozioni conflittuali e tormentate.

“La voce di Nathan“, ha spiegato Sally Green, “è quella con cui tutta la storia ha gradualmente preso forma. Mi sono lasciata guidare e, poco per volta, anche il microcosmo in cui lui viveva si è definito”. L’intenzione dell’autrice è stata quella di percorrere il duro e traumatico processo di crescita del giovane protagonista, a partire dall’esistenza di tre doni, che deve lentamente imparare a conoscere e usare per varcare la soglia dell’età adulta.

Samantha Shannon ha invece dichiarato che la sua eroina Paige è una versione estrema di se stessa, il suo lato più istintivo e ribelle, molto lontano dal suo essere “bookish”, avvezza cioè a passare lunghe ore immersa in studio e lettura. L’idea di scrivere la storia le è venuta quando lavorava per un’agenzia letteraria. Anche Paige ha diversi doni: è una chiaroveggente e una day dreamer, cioè riesce a entrare nei sogni degli altri. Per sfruttare questi talenti, come Nathan, dovrà lottare con una realtà ostile e arrivare a scoprire se stessa.

Entrambi i personaggi devono poi sfuggire al controllo proveniente dall’esterno. In Sally Green, questo controllo è legato soprattutto alle figure dei governanti. Come ha spiegato: “Il comitato che assume il controllo all’interno della mia storia sembra inizialmente opporsi ai poteri oscuri ma si rivela presto dotato di intenzioni del tutto diverse, cioè improntate a uno spirito dittatoriale“. Il suo interesse è, cioè, quello di descrivere gli eccessi e le derive del potere. Samantha Shannon è ugualmente interessata al tema ma lo affronta, ha spiegato, per portare all’estremo la pressione sui personaggi, che per liberarsene sono costretti a fare i conti con chi realmente sono.

Sally Green spiega di essersi ispirata alle antiche figure delle witches, le streghe, e di avere però apportato un piccolo ma significativo cambiamento. Infatti, oltre alle black witches o streghe nere, dedite al male, e alle white witches o streghe bianche, inclini al bene, ha scelto anche di creare delle figure di mezzo, che racchiudono entrambi gli aspetti.

Anche in Samantha Shannon, il conflitto fra il male e il bene non si risolve mai completamente. Sia Paige che Nathan stessi ricorrono alla violenza e i contrari coesistono dentro di loro. Per Sally Green: “Il modo di agire di Nathan e degli altri personaggi rispecchia il mondo in cui vivono … Mi interessava rappresentare le emozioni collegate sia a chi agisce, sia a chi subisce la violenza, ma senza alcuna intenzione di glorificarla”.

Come se le analogie non bastassero, tutti e due i personaggi vengono imprigionati. Per Samantha Shannon, questo elemento è di importanza chiave per la sua eroina, che sfrutta la mancanza di libertà per allenarsi ad affrontare le asperità dell’esistenza. La violenza, ha osservato Sally Green, è anche più sottile e si esercita tramite l’esclusione del diverso e l’applicazione di etichette agli altri. Per questo, sia la storia di Nathan che quella di Paige pullulano di innumerevoli personaggi dotati, ciascuno, di molteplici sfumature che nella loro varietà fanno ancora più risaltare l’unicità dei protagonisti.

Assolutamente speciali e allo stesso tempo vicini al sentire degli adolescenti in carne ed ossa, questi giovani ribelli esprimono il rifiuto di ogni buonismo, facendo della loro esigenza di combattere per una vita migliore il segno della loro ansia di libertà e di indipendenza. Questo è, almeno, ciò che è emerso alla Fiera di Bologna, e a giudicare dall’alto numero dei lettori accorsi ad assistere all’incontro, anche il futuro per i mondi fantasy delle due autrici britanniche sembra promettere bene.

Elisa è docente in un liceo, dottore di ricerca in Anglistica e giornalista pubblicista

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