Autore: f.t. de nardi
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: delos digital
Genere: thriller horror
Prezzo: 4.00
Il risveglio non è sempre la cosa più facile e immediata che possa accaderci. Ma la cosa peggiore di tutte è quella di svegliarsi e di scoprire che non si ricorda assolutamente nulla di sé, del proprio passato e per quale ragione ci si ritrovi bloccati in una bara.
È quello che succede alla misteriosa protagonista di questo romanzo, che, senza alcuna spiegazione si ritrova completamente nuda, priva di identità, all’interno dell’obitorio di una clinica privata, situata su una lontana e misteriosa idola della laguna veneta. Pensando che possa esserci stato un errore e sperando che qualcuno possa darle una mano o fornirle una spiegazione, la ragazza si allontana da quel luogo, trovandosi a vagare per luoghi freddi e asettici dove regna un caos silenzioso. Tutto sembra essere stato abbandonato in fretta e furia e ovunque sono visibili segni di lotta e tracce di sangue sulle pareti. All’improvviso la giovane ragazza si ritrova davanti un gruppo di persone. Ma c’è qualcosa di estremamente innaturale in loro. I loro occhi lattiginosi, i loro corpi in avanzato stato di decomposizione le dimostrano che non sono più esseri umani. Non sono nemmeno più creature vive. Sono degli zombie. E hanno trovato una nuova preda. La giovane dovrà scappare e tentare il tutto e per tutto per avere salva la vita e non finire tra le fauci delle abominevoli creature. Ma la fuga non sarà solo la sua possibilità di salvezza. Sarà anche attraverso questa che, lentamente, la giovane ritroverà la sua memoria e con essa, una grande e terribile verità.
La bionda cercò la pistola nella fondina, ma le sue dita acchiapparono l’aria. Con terrore crescente scoprì che l’aveva perduta. Allungò la mano sul sedile e per terra. La pistola non c’era e il manganello non serviva in quello spazio angusto, a meno di non infilarglielo nell’occhio. Poi, fu troppo tardi. Lo zombie li raggiunse. Si appiccicò al finestrino dalla parte del guidatore impistricciandolo di sangue e pus. Indossava un pigiama marrone e una sola pantofola. Al posto della bocca e delle guancie aveva uno squarcio. (pag 205).
Gli incubi conoscono molte strade diverse per potersi materializzare. Questa volta non hanno scelto una anonima stradina di campagna, un vecchio castello o una città nel cuore degli Stati Uniti ma le antiche Calle della città di Venezia. Se pensiamo al Carnevale di questa città, ci appaiono alla mente immagini poetiche, romantiche a tratti nostalgiche. Non potremmo mai immaginare che una cosa tanto orribile e mostruosa come uno zombie possa materializzarsi nei lidi veneti e seminare il panico tra la popolazione. Ma De Nardi, esordiente con l’apprezzabile romanzo thriller-horror “Venezombia”, riesce meravigliosamente nel suo intento, tingendo con tinte fosche e allucinanti lo spettacolare carnevale di Venezia. Ma se il lettore incauto pensa che il libro di Nardi sia solo un horror a base di zombie, si sbaglierà di grosso. Con grande abilità narrativa, Nardi mescola il gnere thriller all’horror tenendo il proprio lettore sul filo del rasoio e coinvolgendolo in un viaggio allucinante in una storia ricca e complessa, ma altamente godibile.
Un libro che merita di essere letto.