
Autore: Immagici
Data di pubbl.: 2017
Casa Editrice: Giraldi Editore
Genere: Narrativa
Pagine: 258
Prezzo: 13 €
Leggere questo libro vuol dire partecipare alla composizione di un puzzle di immagini e di emozioni. Non è per tutti portare a termine, con ottimi risultati, un esperimento di scrittura collettiva; spesso, ne viene fuori un pastrocchio che non approda a nulla. Non succede con quest’opera, curata nei minimi dettagli, partorita liberamente e lontana da ogni stile preconfezionato.
Inutile dirlo, la letteratura muore ogni volta che ci si ritrova con un libro senz’anima, che serve solo per “riempire” il tempo libero. Ma l’arte non è un frivolo passatempo, richiede attenzione, silenzio e costante osservazione. Quando si legge con la mente si deve scivolare tra le parole, cavalcare tra le righe, soffermarsi sulla punteggiatura, annusare l’aroma di ogni emozione descritta.
Ebbene, Immagici riesce in tutto ciò. Questo autore collettivo, dietro cui si celano undici giovani scrittori del Centro diurno Desii di Pistoia e del Centro culturale Il Furano, scrive una storia fuori dal comune, partendo da un lago che si chiama Valdrada. Non è un luogo nuovo, infatti, Valdrada è il nome che Italo Calvino, nel suo Le città invisibili, dà alla città che si specchia nel lago. Ora, chi ha letto questo capolavoro sa bene che lo scrittore italiano aveva creato una favola-sperimentale dalla morale antimodernista. A chi non ha avuto il piacere di leggerlo non dico nulla, consiglio solo di affiancare all’opera pubblicata da Giraldi, quella di Calvino. Secondo me ne vedrete delle belle.
Detto questo, possiamo aggiungere che Immagici prende in prestito il lago di Calvino, che in quest’opera è un bacino artificiale costruito in epoca fascista, e lo trasforma in un luogo magico, dove le coscienze dei tanti personaggi, creati dagli undici autori, vengono a specchiarsi per ritrovare il senso della vita. Non si innamorano dei loro riflessi, non diventano Narcisi, ma si trasfigurano ed emigrano in una nuova dimensione, che è sempre sulla Terra, ma che rimane “invisibile” agli occhi di coloro che non credono in una realtà alternativa.
Come spiegatoci anche nella quarta di copertina, Valdrada è un omaggio a Calvino, che attraverso la fiaba denunciava i mali della modernità, ossia, la disumanizzazione e la tecnocrazia. Nessuno come lui, con parole semplici, ha saputo scrivere romanzi di impatto, sfruttando nuovi linguaggi. Non è un caso che fosse un estimatore di Perec e Queneau. Per quanto riguarda l’opera di Immagici, la consiglio vivamente a coloro che amano gli autori sopraccitati. Troverete tutti gli ingredienti di una scrittura sperimentale, semplice e libera; senza dimenticare l’originalità della storia.
Valdrada è un piccolo gioiellino di scrittura collettiva, nato dalla spontaneità di undici autori che amano la letteratura e che sono forniti di tanta fantasia.