
Casa Editrice: Festina Lente Edizioni
Genere: ricettario
Pagine: 224
Prezzo: 16.00 €
Cucinare, si sa, è un’arte che richiede passione, impegno, attenzione. Ma che non può prescindere anche dal divertire. Perché anche solo cuocere un uovo sodo può trasformarsi in un evento, se lo si fa con un sorriso.
E “Il Cucinaccio” aiuta in questo, proponendosi come “ricettario umoristico illustrato per cucinare in allegria” ed essendo espressamente “dedicato a tutti coloro che amano l’allegria della buona tavola”.
I testi delle ricette sono di Antonella Nicolini, Roberta Marchiori e Donatella Venturelli per conto dell’associazione culturale enogastronomica Nonna Farina, nata con lo scopo di divulgare e tramandare antiche tradizioni dei prodotti tipici e i loro sapori.
E accanto a ricette semplici e veloci, ma sempre con quel pizzico di particolarità nella scelta degli ingredienti che le rende uniche (solo a titolo di esempio citiamo la macedonia di frutta essiccata che appare nella sezione dedicata ai dolci), ecco spiegate le ricette base per le paste da antipasto, della pasta all’uovo, della besciamella, del ripieno di tortellini di Nonna Farina, di creme e sciroppi, per poi partire con le preparazioni anche di piatti da grande chef. Spiegati passo per passo, così da riuscire a essere accessibili a tutte le mani che si apprestano a cucinare.
Ricordandosi sempre che un piatto può rivelarsi, alla fine, come il “sugo stupido” con cui un bambino di nove anni condisce gli spaghetti nel raccontino che lo stesso Roberto Salvetti, autore delle divertenti illustrazioni e vignette che non corredano semplicemente il testo, ma lo integrano diventandone parte importante, scrive per questo libro. Un sugo nato da quello che trova in casa e che suscita applausi del parentado, ma che in trent’anni di successivi tentativi per riproporlo resta sempre un evento culinario, non riuscendo mai nella stessa maniera. Un sugo, scrive l’autore del racconto, “rimasto unico. Più che un colpo di genio, una botta di culo”.
Ecco, “Il Cucinaccio” è questo: una perfetta unione di ricette della tradizione, vignette umoristiche e racconti. Narrazioni divertenti che, come in quella di Pier Giorgio Viberti, mettono in guardia da “alieni” distributori di bevande posizionati nei corridoi delle scuole medie o, come accade nel racconto di Pier Giorgio Fanfani, giocano sull’assonanza “déjeuner”, far colazione, e digiunare, per lasciare senza pasto un turista francese affamato a Bologna, fino a vedere una donna già sfortunata nel nome, Concetta Crocefissa in Scarpata, accusata di aver tentato di avvelenare un marito “così così” nel testo di Nuccia Isgrò, solo perché cucinando non si è accorta di aver usato un cibo pronto già scaduto, tanto era il tempo che l’aveva nel freezer.
Ma anche racconti che riprendono testi della tradizione, chiamando alla partecipazione nomi come quelli di Jerome K. Jerome e i suoi tre uomini in barca, Luigi Capuana, Giovanni Boccaccio e il suo Chichibio.
Tutti con una particolarità: di cibo o alimenti vanno a parlare.
Il tutto, naturalmente, si alterna alle tante ricette che partono dagli antipasti, proseguono nei primi, virano sui secondi e si concludono con i dolci. Proponendosi con alimenti semplici da trovare, e che probabilmente spesso incontriamo sulla nostra tavola tutti i giorni. Ma aiutandoci a riscoprire quei sapori e quelle preparazioni della tradizione che a volte rischiano di perdersi. Accanto a qualche piacevole novità.
Di tutte queste, quella che, “a estrazione”, proponiamo è quella dei ravioli erba cipollina e ricotta di Vanda (pagina 103).
“Ingredienti per quattro persone
Per la pasta
200 grammi di farina
2 uova
1 albume
Per il ripieno
300 grammi di ricotta fresca
70 grammi di erba cipollina
40 grammi di formaggio grana grattugiato
1 tuorlo d’uovo
noce moscata
sale, pepe
Preparazione
Preparate l’impasto setacciando la farina e disponendola a fontana sul tagliere. Rompete le uova al centro e cominciate a impastare fino a ottenere un impasto elastico e omogeneo. Fate riposare la pasta in un luogo fresco per almeno 30 minuti avvolta in una pellicola trasparente.
Preparate il ripieno lavorando in una ciotola la ricotta col tuorlo d’uovo, la noce moscata e il formaggio grana. Unite l’erba cipollina tritata finemente, sale e pepe. Mescolate fino a quando gli ingredienti non sono ben amalgamati.
Stendere la pasta in due sfoglie molto sottile (circa 1 millimetro di spessore) e distribuite su una di queste il ripieno con un sac a poche alla distanza di circa quattro centimetri l’uno dall’altro.
Coprite la sfoglia col ripieno con l’altra sfoglia di pasta quindi schiacciate con le dita attorno ai mucchietti di ripieno per sigillare le due sfoglie.
Servendovi di una rotella tagliapasta ritagliate i ravioli in quadrati di uguali dimensioni.
Cuocete i ravioli così ottenuti in acqua salata bollente, scolateli al dente e condite a piacere, ad esempio con burro fuso e trito di erba cipollina e una spolverata di grana. Servite caldi”.
Voto:
5 PADELLE
Nota sull’autore:
Dall’incontro di Antonella Nicolini, Roberta Marchiori e Donatella Venturelli è nata nel 2012 in provincia di Bologna l’associazione culturale enogastronomica Nonna Farina, con nella mente il ricordo di una nonna capace con pochi ingredienti di creare la magia di piatti gustosi.
Roberto Salvetti , illustratore, autore di fumetti, ritratti e caricature, ha pubblicato fin da giovanissimo qualche caricatura sul settimanale “Il Monello” e delle sue matite si sono avvalsi anche alcuni cantanti del Clan Celentano a cui ha disegnato caricature e strisce a corredo di loro produzioni discografiche. Si definisce illustrator-cantante. Ha infatti anche iniziato un’attività musicale che gli sta dando buone soddisfazioni.
Perché leggere questo libro:
per riscoprire sapori della tradizione, con semplicità e un pizzico di novità. Intervallando la cucina con una risata o aspettando la cottura di un piatto leggendo una storia o una leggenda.