Note sull’arte poetica – Vittorino Curci

Titolo: Note sull'arte poetica.
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 112
Prezzo: € 10,00

Vittorino Curci è una delle voci interessanti della poesia italiana contemporanea. Poeta meridiano, uomo del sud dalla profonda consapevolezza.

Nella sua poesia si respira sempre un’autenticità che scaturisce da un’onesta presa di posizione nei confronti della vita: la sua poesia viene dal mondo ed è carica di mondo e Curci da poeta pone sempre questioni interessanti interrogando fino a fondo la parola.

Adesso il poeta pugliese da Spagine pubblica Note sull’arte poetica, l’edizione definitiva dei suoi pensieri sull’essenza della poesia.

Un viaggio per frammenti e per aforismi in cui Curci mette a nudo il cuore e la coscienza e cerca di fissare la sua idea di poesia.

«I poeti in passato si rivolgevano a una comunità. Esiste oggi una comunità, o anche una parvenza di comunità, a cui potrebbero rivolgersi i poeti?»; «Ho notato che gli arroganti – inclusi quei rari poeti inspiegabilmente arroganti- sono le persone più pavide e servili al cospetto dei potenti»; «Il grande contributo sociale della poesia è la sua asocialità»; «Il lettore si aspetta dal poeta onestà intellettuale e sincerità. Solo così può cominciare un vero dialogo. Ma anche il poeta si aspetta dal lettore le stesse cose».

Vittorino Curci ragione da vero poeta e da uomo libero, in queste note sull’arte poetica è sempre diretto e caustico, ragione a cuore aperto, con la mente sgombra da pregiudizi e ipocrisie, si toglie da intellettuale onesto molti sassolini dalle scarpe e affonda la penna per procurare tagli nel dibattito sullo stato di salute della poesia in un’epoca in cui prevale l’ego dei cosiddetti poeti imparati.

Paul Celan in Microliti scrive che ogni cosa designata mediante una parola reca la traccia del poeta: il poeta abita nelle sue parole.

Sacrosanta verità, il poeta abita nelle parole che pensa e scrive. Oggi esiste una generazione di poeti che abita nel proprio ego e Curci scrive che in base alla sua esperienza una poesia riuscita è quello che gli mostra qualcosa di lui che pensavo di non sapere.

Curci scrive che questi che viviamo sono tempi avversi alla poesia e di poeti (sedicenti) che credono di bastare a sé stessi e al loro ego.

«Ogniqualvolta nella poesia sbuca l’utile rabbrividisco», eccolo un altro affondo di Curci che mette le cose in chiaro senza nascondersi.

Notte sull’arte poetica è un breviario necessario, un piccolo libro scritto da un uomo che nutre da sempre un amore sincero per la poesia.

Di amore sincero per la parola oggi c’è bisogno per apprezzare la poesia onesta, anche perché Curci ci fa notare nel frammento numero 254 che oggi circola tanta poesia che non è poesia ma divertissement, gioco di società, pseudo sociologia, prosa camuffata, filosofia grossolana, cabaret.

Note sull’arte poetica è una lettura edificante che ci preserva dall’aberrante logorio dell’egocentrismo di presunti poeti che si sentono poeti.

Anche perché, per citare un verso di Durs Grünbein, «di poesia ce n’è come carta da pacco, / semplice, pratica per uso casalingo».

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