Non è solo un fatto di cronaca – Philippe Besson

Titolo: Non è solo un fatto di cronaca
Data di pubbl.: 2025
Traduttore: Leila Beauté
Pagine: 176
Prezzo: € 18,00

Léa ha tredici anni ed è sola in casa nel paese di Blanquefort, non lontano da Bordeaux nella Garonna, quando telefona al fratello di diciannove anni che da cinque vive a Parigi per seguire con grande profitto la carriera di ballerino classico. Una sola frase sussurrata: “Papà ha ucciso la mamma.”

Inizia così questo profondo noir di Philippe Besson, un’indagine spietata, narrata in prima persona dal giovane protagonista senza nome, su di un femminicidio. 

Cosa sanno, cosa conoscono i figli dei loro genitori? Spesso poco o nulla e in alcune famiglie anche meno che in altre. Léa e suo fratello sono cresciuti in un ambiente solo in apparenza sano. Al lavoro nella tabaccheria di famiglia accanto al genitore, Cécile Morand aveva sostituito dietro il bancone la propria mamma morta di tumore. Era una ragazza allegra che teneva al proprio aspetto, che amava ballare e divertirsi nel tempo libero e non voleva chissà che dalla vita. Cosa l’ha spinta a unirsi a Franck Malzieu, bello, sbruffone, iracondo, ebbro di sogni di fuga all’estero? Un uomo che non aveva mai superato la separazione dei propri genitori, che si adirava contro chiunque non gli desse ragione su qualunque argomento, che aveva la sua moto come unico amore. Cécile e Franck si conoscono, si piacciono, si mettono insieme, lei rimane incinta e si sposano. Ora, anche se è costretto a trovare lavoro nella fabbrica della Ford, Franck pensa che lei è davvero sua e non lo lascerà mai. Vent’anni di vita insieme, due figli e intanto la vera natura di Franck emerge. Sfuriate per un nonnulla, gelosia furibonda, svilimento della compagna, controllo su ogni suo spostamento o incontro. Lei ha il potere di placarlo, ma anche questa fase finisce e Franck passa dalle parole ai fatti e sono schiaffi e mani intorno al collo. Cécile denuncia, inascoltata, e un anno dopo la tragedia. Lei vuole andarsene con la figlia, lui perde i lumi della ragione e la uccide con diciassette coltellate sotto gli occhi di una Léa attonita.

Questi i fatti pregressi, che il protagonista scopre poco alla volta, mano a mano che il tempo passa e il terribile shock di quanto accaduto lascia spazio al desiderio di conoscere una storia sepolta dietro i sorrisi stanchi, le reticenze e i silenzi di sua madre, dietro il comportamento superficiale e nonchalante di suo padre. In quanti, fra parenti e vicini di casa, sospettavano che le cose fra i due non andassero bene e hanno taciuto? In fondo, erano affari della famiglia Malzieu, mica loro! Perché la polizia non ha dato seguito alla denuncia di Cécile? E lui, come figlio, perché non si è reso conto, ogni volta che tornava da Parigi per il fine settimana, di quanto stava accadendo? Come ha potuto non accorgersi del disagio di sua madre, della sua sofferenza, della disperazione? 

Senso di colpa per il giovane ballerino dal luminoso futuro che rinuncerà alla carriera; shock post-traumatico, crollo emotivo e depressione fino al ricovero in una struttura psichiatrica per la sorella Léa, vittima di violenza assistita. 

Besson ci racconta tutto questo in modo impeccabile: le fasi del lutto attraverso cui passa il protagonista, i ricordi dell’infanzia, le domande senza risposta, la demolizione materiale e morale di un passato che non trova più spiegazioni logiche, la perdita eterna di coloro che dovevano proteggerci ma non sono stati in grado di farlo.

Perché il femminicidio ‘non è solo un fatto di cronaca’. È una ferita profonda che si ripercuote in primo luogo sui figli, se ce ne sono, e li trascina in un abisso di stupore, dolore, rabbia, desolazione dal quale spesso non riusciranno a risorgere.

Perché il femminicidio è una ferita sociale, collettiva, che si consuma quasi sempre nel silenzio di vicini e istituzioni. Ma non è un destino, mai, né deve diventarlo.

Francesca Battistella

Francesca Battistella (Napoli, 1955) si è laureata in Antropologia Culturale nel 1979 alla Federico II di Napoli e ha conseguito un Master nella stessa materia presso la Auckland University, Nuova Zelanda, nel 1982. Ha lavorato come Lettrice d’Italiano e Storia Contemporanea nella stessa università nel 1983 e nel 1984. Tornata in Italia è stata traduttrice dal francese e dall’inglese per l’Istituto di Studi Filosofici di Napoli e in seguito per dieci anni segretaria di alta direzione, promoter, editor e organizzatrice di eventi presso la società INNOVARE, gruppo Banco di Napoli. Dal 2008 vive e lavora a Lugano, Svizzera. Negli anni ha pubblicato il romanzo storico Gli esuli (2004), un giallo Il parco delle meraviglie (2006), un noir Re di bastoni, in piedi, una trilogia gialla ambientata sul lago d’Orta che comprende La stretta del lupo (2012), Il messaggero dell’alba (2014), La bellezza non ti salverà (2016) e ancora un noir La verità dell’acqua (2019). Gli ultimi cinque libri per la casa editrice Scrittura&Scritture. Scrive recensioni per Gli amanti dei libri, la rivista Airone (Cairo editore) e Luoghi di libri.

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