Autore: Fuad Rifka
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: AnimaMundi editore
Genere: Poesia
Traduttore: Piero Bruno, Adnan Haydar, Paolo Ruffilli e Aziz Shihab
Pagine: 90
Prezzo: 13.00
La sfida più grande per un lettore è trovare un buon libro che sappia coinvolgere. In genere, quando si ha davanti un libro simile, al lettore rimane qualcosa dentro, una sensazione piacevole o un pensiero che ronza nella mente e non lascia andare. Un libro che convince è un libro che resta sempre aperto nella mente del lettore, toccando qualcosa di ineffabile e arricchendo non solo la vita del lettore stesso ma anche la sua esperienza stessa di lettura,
Parole troppo altisonanti, forse, eppure quando si ha davanti un buon libro, questo è quello che rimane da quella lettura. La fortuna che abbiamo oggi, con un mondo estremamente iperconnesso e unito malgrado le differenze, è la possibilità di sfogliare moltissimi titoli. La sfortuna (o impresa ardua per essere più sinceri) è trovare quel titolo che spicchi sopra tutti gli altri.
L’Ultima parola al Pane è QUEL libro che resta un po’ nascosto tra molti altri titoli ma, una volta preso in mano, spicca di luce propria.
Si tratta di una raccolta di poesie scritte da Fuad Rifka (autore siriano ma libanese di adozione), una delle più importanti e significative voci della poesia araba contemporanea (così poco nota nel nostro paese). All’interno di questa breve raccolta (si tratta di circa trentasette componimenti) Rifka esplora le più diverse tematiche passando dall’intimità e dal sentimento, per arrivare al diagolo con il Divino, si parla della semplicità delle esperienze fino ad approdare alla complessità del rapporto uomo-natura in una anticipazione (forse) dell’ecologia e dell’importante coesistenza che siamo chiamati ad avere con questo piccolo ma prezioso globo.
Le poesie di Rifka hanno un qualcosa di indefinibile. Sono semplici da leggere non vi troverete termini complicati o immagini pretenziose, eppure dopo averle finite resta sempre un qualcosa di non detto e di effimero che invita a una nuova lettura.
E a ogni lettura il suono di quelle parole, le immagini evocate sembra cambiare ancora arrichhendo quella che è la lettura precedente e spostando lo sguardo del lettore sempre più lontano.
Di queste righe non so quanto sarà stato letto o quanto del mio pensiero sia riuscito a trapelare (ammettiamolo: recensiere un libro di poesie è qualcosa di davvero complesso) e forse, scorrendo con lo sguardo, state cercando solo di capire se questa raccolta è consigliata oppure no.
Posso solo dirvi che Fuad Rifka è la lettura più significativa che potreste fare (e mi sbilancio con le proiezioni) in questo 2022.