
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 81
Prezzo: €16,00
Valentina Ciurleo sa cogliere gli spigoli interiori della poesia e affida alle parole il suo ragionare intorno alle cose, disegna con i versi una mappa esistenziale in cui si trovano tutte le oscillazioni della vita.
L’altalena e le parole è un nobile esempio di poesia onesta.
La poetessa romana intinge la penna in una scrittura essenziale. Nei suoi versi non ci sono orpelli e nemmeno sovrastrutture, il suo dettato poetico è un discorso naturale, nelle sue poesia c’è prima di tutto la poesia, quella capace di dire le cose come stanno.
Per Valentina Ciurleo la poesia è l’arte di costruire una misura per restare umani nelle sette sezioni della raccolta la parola non si sottrae al respiro e con la sua potente forza evocativa coglie sempre il significato immediato nella folgorante semplicità di un dire che sa toccare sempre il vero delle cose.
«Sentire è quella sostanza pesante / si attacca allo stomaco. / Un odore che rimane addosso. / Sentivo di te / tutto il silenzio. / Boati d’assenza. / Non trovo spazio in te».
La poesia è un odore che rimane addosso e si percepisce attraverso la dimensione interiore del sentire.
Senza il sentire non c’è poesia, lo ha spiegato bene Pessoa.
«Quanto sentiamo non è un tedio. Quanto sentiamo non è una pena. È una voglia di addormentarsi provvisti di un’altra personalità, di dimenticare forniti di un aumento di stipendio» (Il libro dell’inquietudine).
Quando sentiamo c’è una stretta dall’interno della testa, intorno agli occhi e come delle dita negli orecchi.
Valentina Ciurleo è un intenso poetessa del sentire, ogni suo verso quando lo leggiamo ce lo sentiamo addosso. Come le sue parole dirette, immediate e sentite Ciurleo riesce a leggerci dentro, dentro la via stretta che conduce ai dilemmi della coscienza.
«Comprendere quando cerco / quando il bersaglio si fa lontano / sei parte viva del volto. / Amabile sei / per ogni canto donato / per ogni segno caduto / in questo cuore».
L’altalena e le parole è un viaggio nella poesia che pensa e sa sentire, il cui senso va cercato tra il dire e il silenzio.
Valentina Ciurleo condivide con noi il sentire del suo modo di intendere la poesia che prima di tutto è l’esperienza di tutto ciò che resta al di là della conoscenza.
«Siamo quelli che restano / nei cortili affamati di fiori. / Siamo noi / irrimediabilmente noi».
La voce poetica di Valentina Ciurleo quando la leggiamo ci arriva diretta con il suo sentire, e senza il sentire la poesia è una scatola vuota difficile da riempire. Senza il sentire la poesia non sarà mai quel gesto con «la mano tesa a raccontare / salvare, l’uomo, la vita».