
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 352
Prezzo: € 20,00
Romanzo corale, amaro e nerissimo questo di Gianluca Tenti, che ha al suo attivo diverse pubblicazioni, e di Pierangelo Sapegno giornalista de La Stampa che a lungo si è occupato di cronaca nera e scandali politici. Ambientato fra Milano e Roma negli anni di piombo, dal 1972 al 1977, racconta l’ascesa e la caduta del Re delle notti milanesi, Dennis Talamone, detto il Gallo per i suoi rapporti con la banda dei Marsigliesi. Erede del bandito Cerutti, legato alla mafia siciliana attraverso lo zio Tony, ex pugile dalla voce baritonale, famoso per la pesante collana d’oro con croce uncinata che porta al collo, Dennis e la sua banda non si fermano davanti a nulla, inventano i sequestri di persona, non disdegnano la prostituzione e le case da gioco clandestine, chiuse sovente in appartamenti di ricchi palazzi:
“…Milano era anche diventata una città cupa, oppressa da una cappa di paura e angoscia, il terrorismo, le bombe, gli scontri di piazza, quei bastardi dei comunisti, una prigione che spaventava la gente rinchiudendola nei loro gusci. Eppure c’erano tante persone che avevano un sacco di soldi da spendere…” (p. 14)
E nello stile dei mafiosi proprietari di Casinò che ha tanto ammirato a Las Vegas, Dennis cura la sua immagine, organizza festini pantagruelici nelle sue ville, ha una madre amorevole e una donna, Lisa, bellissima ed ex ballerina di night club, che gli dà un figlio e che lui tradisce senza alcun ritegno fino a farsene una nemica. Una nemica che però non lo tradirà, nonostante ne abbia tutto il diritto e di sicuro la voglia.
A Roma, in quegli stessi anni, seguiamo invece la vicenda di due poliziotti della Criminalpol, Christian Manzetti e il calabrese Mimmo Salzone. Ambienti familiari e storie di vita diverse, eppure eccoli diventare amici fin dalla scuola e poi nemici giurati per essersi innamorati della stessa donna, Marina Caselli, che sceglierà Christian scatenando la vendetta di Mimmo. Una vendetta che si ritorcerà su entrambi: Christian diventerà un investigatore privato grazie a un avvocato molto ‘sporco’; Mimmo un poliziotto ammirato ma segretamente colluso con la malavita. Il destino e la Storia li faranno incontrare di nuovo a Milano, ma nel mezzo seguiremo le lotte sanguinose per la conquista di un potere, fatto di soldi generati da affari lerci, del Gallo e di Alfonso Di Bello, affiliato a Cosa Nostra; la triste vicenda di Marina, convinta di aver trovato nel tenebroso Vittorio Dell’Aglio, che vive nell’ombra di Dennis, il principe azzurro; la storia di Salvo Marrone, di miserabile famiglia siciliana, spietato killer di mafia. E ancora il boss Gesualdo Maggio, zu’ Peppino, il giornalista di nera del quotidiano la Notte Timoteo Borzilli, Tim, la bella Miriam, il poliziotto Luigi Russo collega del commissario Calabresi e molti altri le cui vite s’intrecciano nella feroce narrazione di un mondo di violenza e sopraffazione, di anni in cui “… l’Italia era un Guatemala vestito da Armani.” (pag. 307) e dove alla fine sono tutti perdenti, mafiosi, poliziotti, ladri, politici e giornalisti, non importa con quanta foga e determinazione abbiano combattuto per emergere.
Una scrittura efficace ed essenziale, che ci permette di ripercorrere anni che credevamo dimenticati e che invece ancora risuonano come un monito per il presente e il futuro. Forse, ancora una volta, tutto è cambiato perché nulla cambi.