
Autore: Moore Jeffrey
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: ISBN edizioni
Genere: Avventura
Traduttore: Dafne Calgaro
Pagine: 489
Prezzo: 17
La maggior parte della gente vive molto più a lungo di quanto dovrebbe, non crede? Aspettiamo, ciondoliamo in giro e poi moriamo. E’ solo questo, la Terra, in fondo: una grande sala d’attesa dell’estinzione, una società degli animali estinti, con conferimento postumo della tessera associativa…
Ecco solo una delle tantissime citazioni che avrei voluto proporre in questa recensione. Ovviamente dovrò limitarmi, ma cercherò comunque di far capire quanto speciale sia risultato per me questo romanzo.
Esistono dei libri, e sono la maggior parte, che se piacciono piacciono: catturano da subito e fino alla fine impediscono al lettore di abbandonare le loro pagine. “La società degli animali estinti” è di una razza diversa, una più subdola: all’inizio sembra solo un’accozzaglia del nulla, un insieme di parole confuso che non porta da nessuna parte, con personaggi antipatici e polemici. Una favoletta moralista.
Se chi legge, però, ha la pazienza di superare questo primo scoglio, si ritrova catapultato in un’avventura totalmente fuori dal comune in compagnia di due personaggi altrettanto particolari. Nile è un uomo in fuga. In fuga dalla sua ex, da cause di diffamazione, da un’ accusa per pedofilia, dal mondo, dalla droga… in sostanza, Nile è un uomo in fuga da se stesso. Cèleste, invece, ha quattordici anni ed è una ragazzina assolutamente geniale, poiché sua nonna, una luminare della matematica, l’ha cresciuta per essere tale.
Nelle solitarie montagne del Canada, la lotta tra Cèleste e i bracconieri è serrata e senza esclusioni di colpi. Non è necessario essere animalisti, e nemmeno grandi amanti degli animali, per rendersi conto della crudeltà con cui i cacciatori abusivi ed altri abominevoli individui operano…
Teneva le rane in un barattolo, chiuso, per vederle che aprivano sempre di più la bocca come se stessero cantando. Ma non stavano cantando, stavano soffocando. Quando aveva 6 o 7 anni, secondo Earl, catturò un torto e cercò di folgolarlo su un recinto elettrificato, poi gli tagliò la testa con le forbici seghettate. Quando suo padre gli disse di sbarazzarsi di una cucciolata di cagnolini, li sotterrò fino al collo in piccole buche in giardino. Poi passò loro sopra con un tosaerba, decapitandoli.
…vengono legati e scuoiati vivi, mentre guaiscono e chiedono pietà, leccando persino la mano dello scuoiatore. Come per scusarsi.
La società degli animali estinti cela, dietro ad un’ottima trama, forse leggermente confusa, una feroce denuncia nei confronti di veri e propri crimini perversi che rimangono impuniti poiché perpetrati ai danni del mondo animale.
Un mondo, a mio avviso, meraviglioso.
E’ prova davvero rimarchevole del loro affetto coniugale che un maschio, dopo aver provato con tutte le sue forze, seppure invano, a liberare una femmina catturata con l’uncino, e a dispetto dei colpi ricevuti, la seguì fino a riva e diverse volte, anche dopo che fu morta, fu visto nuotare all’improvviso verso di essa, veloce come una freccia. Il mattino seguente, quando arrivammo a tagliare la carne, trovammo il maschio ancora al fianco della femmina, e la stessa cosa si poté osservare il terzo giorno…. Da quando l’uomo moderno la vide per la prima volta, la vacca di mare sopravvisse solo per altri 27 anni.